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Alfabetizzazione finanziaria e resilienza delle famiglie ai tempi del COVID: l'Indagine Comitato Edufin-Doxa

Il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria ha condotto con Doxa l'indagine "Emergenza COVID-19: gli italiani tra fragilità e resilienza finanziaria", con l'obiettivo di misurare conoscenze, comportamenti, e attitudini finanziarie a seguito dell'emergenza COVID-19. L'indagine è stata realizzata tra il 27 maggio e il 10 giugno, intervistando online 5.000 individui maggiorenni, responsabili nel proprio nucleo della gestione dell'economia familiare o più informati sulle questioni economico/finanziarie.

I primi risultati, rilasciati all'inizio di luglio, evidenziano, coerentemente con gli altri dati disponibili dei quali abbiamo parlato qui, come l'emergenza sanitaria legata a COVID-19 abbia inciso profondamente sulla situazione economica delle famiglie, colpendo maggiormente quelle più vulnerabili. In particolare, la quota di famiglie che faticano ad arrivare a fine mese è salita dal 46 al 58 per cento, con picchi del 65 per cento al Sud e nei nuclei in cui il responsabile della gestione ha un titolo di studio inferiore al diploma. La crisi ha costretto circa 4 famiglie su 10 a rivedere i propri obiettivi di lungo termine; ancora più significativo è il fatto che già prima dell'emergenza sanitaria una famiglia su 4 nel campione non ne avesse affatto.

L'indagine, rispetto ad altre, offre anche un diverso punto di vista, poiché ha indagato il legame tra resilienza e alfabetizzazione finanziaria, ponendo agli intervistati domande specifiche.

Dai dati raccolti, è emerso che i principali strumenti di sostegno introdotti dal Governo per mitigare gli effetti della crisi, come l'ecobonus per le ristrutturazioni immobiliari o le disposizioni a sostegno dei genitori lavoratori, sono noti ad almeno 7 italiani su 10.

Agli intervistati è stato anche chiesto se e quanto ritenevano di conoscere alcuni concetti economico-finanziari di base: tassi di interesse semplice e composto e relazione rischio-rendimento. Ebbene, coloro che hanno dichiarato di conoscere bene tutti e tre i concetti, mostrerebbero una maggiore capacità di far fronte a situazioni di emergenza economica: circa la metà si è detta infatti capace di rimediare 2.000 euro per affrontare un imprevisto e il 46 per cento sarebbe in grado di far fronte a una mancanza di reddito prolungata per oltre 6 mesi, rispetto a meno del 30 per cento e del 25 per cento di individui nel resto del campione. In sintesi, chi ha maggiore alfabetizzazione finanziaria sembrerebbe più attrezzato per affrontare shock economico-finanziari.

Poiché il Mese dell'educazione finanziaria 2020 a ottobre dedicherà un'intera settimana a temi previdenziali, agli intervistati sono state poste domande specifiche sulla conoscenza di strumenti di previdenza complementare e rischio di longevità. Se gli strumenti previdenziali sono noti a circa il 45 per cento del campione, solo il 27 per cento ha dichiarato di sapere cosa sia il rischio di longevità, cioè il rischio di vivere più a lungo di quanto ci si possa ragionevolmente aspettare.

Il sondaggio ha messo in evidenza che non solo l'alfabetizzazione finanziaria delle famiglie è ancora contenuta, ma anche che solo la metà del campione intervistato dichiara di consultare fonti affidabili, come i siti istituzionali, quando prende decisioni economico-finanziarie per la propria famiglia. Circa un quinto del campione ha affermato di non informarsi affatto.

Cambiare l'atteggiamento di chi è responsabile delle decisioni economico-finanziarie, accrescendo la consapevolezza dell'importanza delle decisioni da prendere e di informarsi per il benessere della propria famiglia, anche nel lungo periodo, è un obiettivo primario delle istituzioni che vogliono promuovere l'educazione finanziaria.

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