Buone notizie sull'occupazione

Le parole del mercato del lavoro.

A giugno, secondo i dati dell'Istat, il tasso di occupazione ha raggiunto un record storico che non si vedeva dalla fine degli anni settanta: il 60,1 per cento. È un dato certamente positivo per l'economia italiana. Per noi che cerchiamo di accompagnare i nostri lettori nella comprensione del contesto economico nel quale viviamo è anche l'occasione per approfondire il significato di alcuni termini di cui sentiamo spesso parlare: tasso di occupazione, tasso di disoccupazione e tasso di attività.

Chi fornisce i dati e come vengono raccolti.

È l'Istat, l'Istituto Nazionale di Statistica italiano, che con la Rilevazione sulle forze di lavoro si occupa di raccogliere i dati ed elaborarli per stimare i tassi di occupazione, disoccupazione e attività. I dati sono raccolti con un sondaggio in cui sono coinvolte oltre 250 mila famiglie all'anno, circa 600 mila persone, scelte in modo tale che siano rappresentative della popolazione italiana.

La Rilevazione offre anche dettagli su professione, genere, residenza ed età delle persone, sul tipo di attività svolta, sulle ore lavorate e su altre caratteristiche utili a chi studia il mercato del lavoro.

I dati sono pubblicati ogni mese in forma provvisoria e poi vengono ulteriormente elaborati su base trimestrale per ottenere stime più accurate.

Il tasso di occupazione

Il tasso di occupazione è il rapporto, in percentuale, del numero delle persone occupate (occ), quelle che lavorano, rispetto alla popolazione di riferimento (pop).

Tasso di occupazione = occ/pop * 100

Per essere considerati occupati, bisogna aver lavorato almeno un'ora nella settimana precedente al momento in cui si viene raggiunti dal sondaggio dell'Istat. Sono considerate occupate anche le persone che risultano in vacanza o in malattia da non più di tre mesi o che comunque sono pagate almeno per la metà dello stipendio. La popolazione di riferimento include invece tutte le persone con età compresa tra 15 e 64 anni. Quindi, il record del 60,1 per cento vuol dire che in questa fascia di età lavorano sei persone su dieci.

Il tasso di occupazione può essere calcolato per sottogruppi di persone distinte in base all'età, al genere, alla regione, al titolo di studio e così via. Ad esempio, la differenza nel tasso di occupazione tra maschi e femmine resta molto elevata (69,1 per cento per i maschi e 51,0 per cento per le femmine), come abbiamo sottolineato spesso sul nostro sito.

Il tasso di disoccupazione

Il tasso di disoccupazione è l'indicatore più citato dalla stampa. È il rapporto, in percentuale, tra le persone in cerca di occupazione (o disoccupati, dis) e le cosiddette "forze di lavoro", composte da occupati e disoccupati. In altre parole, il tasso di disoccupazione è la percentuale di persone che pur volendo e avendo l'età per lavorare, non riesce a trovare un'occupazione.

Tasso di disoccupazione = dis/(dis+occ) * 100

Anche questo dato può essere calcolato per diversi gruppi di individui. Ad esempio mentre il tasso di disoccupazione generale (15-74 anni) a giugno era pari all'8,1 per cento, quello dei giovani tra 15 e 24 anni era del 23,1 per cento, un valore molto elevato rispetto alla media dei paesi europei.  

Ma chi sono i disoccupati? La risposta non è semplice come ci si aspetta. Per essere considerati disoccupati si deve essere attivamente alla ricerca di un lavoro: sono disoccupate le persone tra i 15 e i 74 anni che al momento in cui partecipano al sondaggio dichiarano che hanno cercato lavoro nei 30 giorni precedenti e che sarebbero disponibili a lavorare entro le due settimane successive. Sono considerate disoccupate anche le persone che inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla rilevazione, ma che ancora non stanno lavorando.

Dai disoccupati sono quindi esclusi tutti coloro che non cercano lavoro, i cosiddetti inattivi: gli studenti, chi si dedica alla cura familiare su base volontaria (non retribuita), come casalinghi e casalinghe, le persone totalmente inabili al lavoro o le persone che hanno semplicemente smesso di cercare un lavoro (i cosiddetti "scoraggiati").

Il tasso di attività

Il tasso di attività mette in relazione le forze di lavoro (occupati e disoccupati) con la popolazione con 15 anni e più (pop15+):

Tasso di attività = (dis+occ)/pop15+ * 100

Come per gli altri tassi, anche il tasso di attività si può calcolare prendendo in considerazione il genere, l'area geografica o determinate fasce di età, come ad esempio, le persone tra i 15 e i 34 anni. Il tasso di attività per le persone in questa fascia di età è in Italia molto inferiore rispetto a quello medio europeo: in Italia molti giovani sono inattivi.

Da cosa dipende quindi questo record del tasso di occupazione?

Proprio perché si tratta di un tasso, ovvero di un rapporto percentuale, l'aumento può essere dovuto sia alla crescita del numero degli occupati (al numeratore) sia alla riduzione della popolazione tra 15 e 64 anni (al denominatore). E in effetti al record dello scorso giugno hanno contribuito entrambi i fattori. Gli occupati hanno di nuovo superato la soglia di 23 milioni per la ripresa economica successiva alle fasi più acute della pandemia. D'altro canto, il numero di persone in età lavorativa ha raggiunto un livello storicamente molto basso (38,4 milioni) a causa dell'invecchiamento della popolazione.

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