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In queste settimane c'è un ampio dibattito sulle previsioni degli economisti sulla contrazione del PIL italiano nel 2020.
La pandemia di Covid-19 ha innescato la peggior crisi economica mondiale degli ultimi cento anni: da una timida crescita economica prevista per il 2020, c'è ormai consenso su una fortissima contrazione, ma si discute della sua dimensione.
Può aiutare a comprendere le previsioni, e il contesto economico nel quale agiamo, sapere che i ricercatori di banche centrali e governi stanno utilizzando due scenari, che potranno avere conseguenze ben diverse. Il primo scenario prevede la ripresa graduale dell'attività economica, che risulterebbe comunque inferiore ai livelli pre-crisi anche nel 2022. Il secondo scenario prefigura invece che entro la fine dell'anno verremo colpiti da una nuova ondata di casi di Covid-19, che metterà in difficoltà i sistemi sanitari e implicherà, di nuovo, limitazioni ai movimenti delle persone e la chiusura di impianti produttivi e uffici.
Il Governatore Visco, nelle sue Considerazioni finali e nell'intervento del 13 giugno su "Le prospettive e le necessità di riforma dell'economia italiana", ha fatto riferimento ai risultati di un esercizio coordinato condotto dall'Eurosistema basato sui due scenari.
«Per l'Italia, nelle previsioni pubblicate il 5 giugno nell'ambito dell'esercizio coordinato condotto dall'Eurosistema, abbiamo effettuato un'analisi di scenario, basata su ipotesi alternative in merito alla durata e all'estensione dell'epidemia, alle sue ricadute sull'economia globale e alle sue ripercussioni finanziarie. Lo scenario di base prefigura un calo del PIL del 9,2 per cento; in un secondo scenario basato su ipotesi più pessimiste, coerenti, tra l'altro, con la necessità di contrastare possibili nuovi focolai, la diminuzione del PIL sarebbe del 13,1 per cento».
Fare previsioni economiche è difficile, soprattutto in questo periodo, ma è necessario per ridurre il più possibile gli impatti negativi degli shock che colpiscono l'economia e programmare il futuro di un Paese. È la stessa cosa che le persone cercano di fare guardando alle entrate e alle uscite per far quadrare i conti e mettere qualcosa da parte per gli imprevisti.