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Digitalizzazione e consapevolezza finanziaria

Ecco come il digitale può aiutare i musei a fare educazione finanziaria

"Digitalizzazione e consapevolezza finanziaria": è stato questo il tema della decima edizione dell'incontro annuale dell'International Federation of Finance Museums (IFFM), la rete internazionale dei musei dedicati ai temi del risparmio, della finanza e dell'economia.

L'evento si è tenuto a Roma il 3 e il 4 ottobre ed è stato ospitato per la prima volta dalla Banca d'Italia in collaborazione con il Museo del Risparmio di Torino.

Il racconto della due giorni

Da diversi anni, il processo della digitalizzazione sta cambiando i nostri modi di vivere, le nostre abitudini e le nostre esigenze: non possiamo più fare a meno dei nostri schermi, dal guadare serie tv e film sulle piattaforme streaming fino alle operazioni che effettuiamo tramite home banking, senza doverci recare allo sportello. Nei campi della tecnologia, della scienza e dell'arte ogni giorno si presentano nuove opportunità - ma anche rischi – e l'incontro ha permesso ai rappresentanti dei musei di condividere le proprie idee e le proprie esperienze.

Nella giornata di apertura, dalle testimonianze dei rappresentanti dei musei della finanza di Austria, Belgio, Grecia, Inghilterra, Repubblica Ceca e Ungheria, è emersa una consapevolezza comune: il museo non è più solo un luogo fisico, né un posto assimilabile alla scuola. La visita al museo rappresenta un'esperienza personale ed emotiva dove non conta unicamente il contenuto, ciò che si vede nell'esposizione, ma soprattutto cosa resta di quella visita. Un'esperienza ancora più importante per tutti gli istituti presenti la cui missione è stimolare la curiosità dei visitatori, la voglia di conoscere e migliorare la propria cultura finanziaria, utilizzando strumenti digitali.

Nella seconda giornata si è discusso proprio dell'importanza dell'educazione finanziaria e del suo ruolo in un contesto sempre più digitalizzato.

Gli interventi hanno evidenziato, grazie anche ai dati raccolti, come le competenze digitali e la cultura finanziaria siano fondamentali per prendere decisioni finanziarie consapevoli: elaborare un budget, risparmiare, ricorrere a pagamenti non in contanti e, più in generale, accedere ai servizi finanziari digitali.

È emerso come la digitalizzazione dei servizi finanziari, ad esempio, la riduzione delle commissioni e l'innalzamento dei limiti sulle transazioni da smartphone, favorisca l'inclusione finanziaria. Se, da un lato, la digitalizzazione accresce il numero di persone e imprese che accedono ai servizi finanziari, dall'altro genera anche nuovi bisogni e opportunità che richiedono una maggiore educazione finanziaria per essere comprese e sfruttate, senza incorrere in rischi troppo elevati.

Riprendendo le parole del Direttore Generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, che ha aperto la seconda giornata, "La digitalizzazione della finanza crea sia vantaggi che rischi per i consumatori. […] Da qui la necessità di migliorare tutte le aree della tutela dei consumatori e di accrescere la capacità dei clienti di comprendere rischi e benefici […]".

Cosa è MUDEM?

Nel corso dell'evento la Banca d'Italia ha presentato MUDEM, il Museo della Moneta dell'Istituto, che sarà aperto al pubblico nel 2025. Piero Angela, che della divulgazione scientifica ha fatto la sua missione di vita, riteneva che per avere successo nello spiegare nozioni complicate fossero indispensabili due qualità: essere attrattivi e chiari. Un insegnamento che i musei partecipanti all'incontro hanno fatto proprio e che ispirerà anche MUDEM, il Museo della Moneta della Banca d'Italia. Obiettivo del progetto è, infatti, creare un'esperienza capace di stimolare i sensi e le emozioni grazie alle nuove tecnologie, pur non trascurando le esperienze tradizionali e analogiche dei musei: gli oggetti reali in mostra. Il museo, attraverso un linguaggio semplice e un percorso immersivo, coinvolgerà e ispirerà i visitatori.

Per approfondimenti:

Museo della Moneta

Museo della Banconota

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