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Lezioni di finanza personale dalla pandemia

In queste settimane siamo tesi a scorgere la luce alla fine del tunnel dell'emergenza da Covid-19, ma ci sono delle lezioni che questo periodo ci ha imposto di ascoltare, e che non dovremmo mettere da parte: consigli per gestire le nostre finanze personali. Eccone un distillato.

  • Gli imprevisti non sono solo una carta del "Monopoli"

Abbiamo tutti giocato al gioco da tavolo "Monopoli", almeno una volta nella nostra vita. E tutti ci ricordiamo il piccolo brivido nel girare una carta imprevisti, temendo il peggio per le nostre finanze fin lì accumulate. Il 2020 ci ha ricordato che purtroppo gli imprevisti succedono anche nella vita reale. E che talvolta innescano delle vere emergenze. Ci sono state riduzioni improvvise dei redditi di lavoro, e talvolta dei veri e propri crolli del valore di attività finanziarie. In casi come questi è utile disporre di un fondo d'emergenza. Non è una soluzione di lungo periodo, ma può rivelarsi essenziale per affrontare le settimane successive a un cambiamento drastico delle proprie entrate senza andare nel panico.

Secondo la professoressa Annamaria Lusardi, Direttore del Comitato nazionale di Educazione Finanziaria, un fondo di emergenza - da costruirsi anche poco alla volta - dovrebbe assicurarci, tempo per tempo, risorse almeno pari a quanto spendiamo in un mese (dall'affitto agli spostamenti, dai pasti alle bollette); questo fondo deve essere facilmente accessibile, e dovrebbe essere esclusivamente usato in caso di imprevisti straordinari.

  • È importante avere delle priorità, nella vita come nella finanza personale

Un'altra lezione importante che ci ha dato la pandemia è che abbiamo scoperto di poter rinunciare a molte cose; non sempre è stata una scelta, ma il lockdown ci ha imposto una riflessione che altrimenti forse non avremmo fatto, su ciò che è veramente importante per noi.

Nella finanza personale come nella vita, è importante darsi delle priorità, distinguere tra reali bisogni e desideri, tra spese necessarie e voluttuarie, tra spese ordinarie e straordinarie. È importante cioè pianificare. Uno strumento utile per una buona pianificazione familiare è il budget, un elenco delle entrate e delle uscite di cassa in un dato periodo di tempo.

Ma non è solo questo, le restrizioni ai movimenti, le limitazioni a frequentare ristoranti, cinema o teatri, hanno avuto come conseguenza indiretta quella di ridurre delle spese, e quindi farci risparmiare qualcosa. Più in generale abbiamo scoperto che risparmiare si può. Che qualcosa si può tagliare dalle nostre spese, che non era così essenziale. Se continuassimo a risparmiare qualcosa in questo modo, anche nel futuro, avremmo delle cifre più o meno piccole da reinvestire per il nostro benessere, per la nostra sicurezza, per il nostro futuro.

  • Gestire il rischio, ovvero pensare ad una assicurazione

Comprendere e gestire il rischio, secondo la professoressa Annamaria Lusardi, è forse la lezione più difficile da apprendere quando si parla di finanza personale. Però la pandemia potrebbe averci ricordato che un'assicurazione sanitaria complementare - in tempi difficili come questi che hanno quasi portato al collasso il sistema sanitario nazionale - può essere un investimento utile per sentirci più al sicuro, noi e la nostra famiglia, contro alcuni imprevisti. E poi prendere in considerazione un'assicurazione sulla vita, per mitigare gli effetti terribili di una malattia che ha causato così tanti morti.

  • Non può piovere per sempre: la regola della diversificazione

Entriamo, ancora una volta, nel mondo dell'economia comportamentale, in una delle trappole più insidiose: la preferenza per il presente. Spesso tendiamo a proiettare nel futuro il nostro presente e a prendere decisioni economiche importanti, per esempio di risparmio o investimento, credendo che la situazione che viviamo non cambierà. Il Covid-19 ci ha impartito una lezione importante sul non fare mai troppo affidamento su ciò che sappiamo per immaginarci il futuro. A gennaio del 2020 la fiducia degli investitori sulle prospettive di guadagno era alta, a marzo con la produzione cinese ferma le previsioni erano nefaste. Non cadere in trappola: non usare il presente (o il passato) per immaginare il futuro, il futuro è sempre incerto e il modo migliore per gestire l'incertezza quando investiamo i nostri risparmi è diversificare, cioè acquistare titoli con caratteristiche differenti i cui rendimenti non si muovono in modo simile.

  • La storia dei tre secchielli: diversificare sì, ma come.

Ricapitolando: una volta risparmiato una parte del nostro reddito e messo da parte il nostro fondo per le emergenze, potremmo avere ancora qualche soldo da investire. Abbiamo ben presente che bisogna diversificare da un punto di vista di prodotti, ma non tutti sanno che una giusta strategia comporta anche la diversificazione della durata degli investimenti. Uno dei più famosi metodi per investire in modo semplice è stato formulato 35 anni fa da Harold Evensky, tuttora considerato tra i pionieri della pianificazione finanziaria. Bisogna immaginare tre scatole (o tre secchielli): nel primo investiremo con un orizzonte temporale breve, sapendo quindi che ritorneremo ad avere i soldi investiti (e, speriamo, qualcosa in più) nel giro di un paio di anni, non di più. Strumenti come i pronti contro termine, per esempio, o i conti deposito vincolati. Nel secondo contenitore investiremo bloccando i nostri risparmi per un periodo dai 2 ai 5 anni, che potrebbe essere il giusto lasso temporale per le obbligazioni. Infine il terzo secchiello, il lungo periodo, dove potremo investire a lungo termine preferendo, per esempio, l'acquisto di un fondo comune di investimento azionario. Come tutte le regole semplici, e pensata per essere utilizzata da tante persone, con esigenze e possibilità diverse, ha i suoi pregi e i suoi difetti; ma diversi studi nel corso degli anni ne hanno mostrato la validità, anche se non è del tutto esente da criticità.

 

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