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PCTO e inclusione - l'esperienza della Banca d'Italia

Nel mondo del lavoro si sta diffondendo la consapevolezza che valorizzare le differenze e attuare strategie di inclusione portino innovazione, dinamismo, serenità. Nel mondo della scuola il numero di ragazzi con bisogni educativi speciali[1] (BES) e disturbi specifici dell'apprendimento[2] (DSA) è aumentato anche perché sono cresciute l'attenzione a diagnosticare e certificare tali condizioni tra i giovani e la domanda di assistenza da parte delle famiglie. È importante che la distanza tra Scuola e Lavoro si accorci anche per gli studenti con disabilità, BES, DSA. Nell'anno scolastico appena concluso, la Banca d'Italia ha ospitato circa 45 studentesse e studenti con sordità, BES e DSA nell'ambito di PCTO.

Per ogni PCTO i tutor della Banca d'Italia prendono contatto con i tutor scolastici per progettare insieme il percorso e conoscere le esigenze dei vari studenti. Il dialogo tra i tutor è ancora più accurato nel caso siano presenti studenti con DSA o altri BES per individuare percorsi e strategie per facilitare la piena partecipazione di tutti. I ruoli e i compiti sono assegnati in modo da valorizzare tutti i partecipanti. Tutti e ciascuno devono sentirsi parte del gruppo per poter contribuire realmente, nei modi e nella misura a loro più confacenti, alla realizzazione del compito assegnato. A conclusione dell'esperienza, gli studenti presentano il lavoro svolto a personale della Banca d'Italia, dirigenti scolastici, docenti, genitori, compagni e amici. Sinora sono stati pochissimi gli studenti con DSA o altri BES che non se la sono sentita di esporre il loro contributo al lavoro.

In assenza di una formazione specifica, il personale della Banca d'Italia si affida alle indicazioni dei docenti e insegnanti di sostegno, ascolta e osserva gli studenti, cerca di stabilire una relazione cordiale e paritaria basata sulla fiducia. Poiché lo scopo dei PCTO della Banca d'Italia è sviluppare le competenze trasversali confrontandosi con la realtà di un ambiente di lavoro e nello stesso tempo far conoscere ai giovani le funzioni dell'Istituto e la sua presenza nella vita quotidiana delle persone, l'attività da svolgere è messa in relazione con la quotidianità degli studenti che, in questo modo, si sentono calati in un contesto pratico e reale che risulta loro abbastanza familiare. Il ricorso allo storytelling e la libertà nella scelta del prodotto di lavoro finale rendono più facile l'integrazione e la partecipazione attiva di studenti con BES e DSA.



[1] Alunni con disabilità, alunni con difficoltà socioculturali/linguistiche, alunni on DSA

[2] Dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia

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