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Ragazze, matematica ed educazione finanziaria

La Giornata della Matematica, il Pi greco Day, celebrata il 14 marzo scorso - alla vigilia della settimana di Didacta 2021, la fiera dedicata al mondo della scuola - ci ha fatto ancora una volta riflettere sulle importanti differenze registrate tra le ragazze e i ragazzi italiani rispetto al grado di conoscenza di questa disciplina, sul legame tra matematica e cultura finanziaria e sull'importante ruolo affidato alla scuola nel recupero del divario.

"Gender, educazione finanziaria e matematica", è proprio il titolo dell'evento-dibattito organizzato domani, 19 marzo, nell'ambito della fiera Didacta. Obiettivo: arrivare il più vicino possibile alle donne di ogni età promuovendo la cultura finanziaria e l'interesse per le materie scientifiche.

Secondo i dati dell'ultima indagine OCSE PISA 2018, svolta tra i quindicenni di 20 paesi, il divario di genere rispetto al livello di conoscenza della matematica in media è pari a 5 punti, in Italia questa differenza sale a 16 punti ed è crescente dalla scuola primaria alle classi successive. Tra gli altri risultati si evidenzia come nel nostro paese le donne mostrino un livello di ansia maggiore nei confronti della matematica.

Dalla matematica alla cultura finanziaria il passo è breve... sempre l'indagine OCSE PISA mostra per tutti i paesi coinvolti un legame tra il livello di conoscenze nell'una e nell'altra materia. Il divario di genere rilevato per la matematica persiste anche per l'alfabetizzazione finanziaria, ma se tra gli adulti questo è vero in molti paesi, tra i quindicenni, solo le ragazze italiane, peruviane e polacche ne sanno meno dei loro coetanei. La stessa ansia o sottostima delle proprie capacità da parte delle ragazze rilevata nei confronti della matematica si ritrova nei confronti di quella che viene percepita come un'altra materia più "maschile" e poco attrattiva come la gestione dei soldi.

Se pensiamo che le materie tecnico-scientifiche (cc.dd. materie STEM - Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) sono alla base dei lavori del futuro, realizziamo che la scuola è chiamata a ristabilire maggiore equità, ad eliminare stereotipi e pregiudizi che minano l'autostima delle ragazze, a correggere le errate aspettative di famiglie e insegnanti riguardo le materie più o meno congeniali, aspettative che finiscono tristemente per autoavverarsi.

Si deve scommettere sulle ragazze, sul loro potenziale, indirizzandole verso lo studio di queste materie: le donne devono partecipare alla scrittura di algoritmi e imparare a sfruttare l'intelligenza artificiale e i big data. Il rischio, altrimenti, è quello di avere modelli ispirati esclusivamente a valori maschili.

Promuovere una maggiore e più qualificata partecipazione al mercato del lavoro sostenuta dall'orientamento a materie STEM significa garantire una maggiore presenza delle donne nelle imprese, proporre nuovi role model femminili alle giovani e favorire la crescita dell'economia: secondo il Global Gender Gap Report 2020, con la partecipazione delle donne al mercato del lavoro il Pil mondiale potrebbe crescere fino al 35% entro il 2025.

È per tutti questi motivi che la Banca d'Italia è attiva nell'ideare e proporre percorsi di educazione finanziaria dedicati alle donne ( come il programma Le donne contano) e alla scuola e nel sensibilizzare il largo pubblico sull'importanza di questo tema.

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