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Roma incontra Buenos Aires grazie a un PCTO

Emozione, condivisione, apprendimento e contaminazione culturale: sono queste le quattro parole chiave che hanno caratterizzato un'esperienza tanto particolare quanto, ci auguriamo, replicabile nel tempo: nella settimana dal 4 all'8 luglio la Banca d'Italia ha offerto, sulla base del Protocollo di intesa tra l'Istituto e il Ministero dell'Istruzione, un Percorso per le Competenze Trasversali e l'Orientamento (PCTO, ex Alternanza Scuola Lavoro) agli studenti e alle studentesse della scuola paritaria Cristoforo Colombo di Buenos Aires.

Il Percorso, svolto da remoto, ci ha dato la possibilità di confrontarci con una realtà distante dalla nostra, ma proprio per questo affascinante sotto il profilo dello scambio culturale e storico-antropologico: Roma e Buenos Aires distano oltre 11.000 km, ma i 12 studenti del terzo anno della scuola secondaria (corrispondente al quarto anno del percorso di studi secondario in Italia), hanno collaborato attivamente con i formatori della Banca d'Italia.

Hanno partecipato al percorso, assieme ai dodici studenti della scuola paritaria Cristoforo Colombo di Buenos Aires, i formatori del settore Alternanza Scuola Lavoro del Servizio di Educazione Finanziaria. La giornata finale di presentazione del lavoro svolto ha visto la partecipazione dell’Addetto Finanziario a San Paolo, Alessandro Gambini, che ha rappresentato l’Istituto in qualità di osservatore economico per l’Argentina, illustrando il ruolo e la presenza all’estero della Banca d’Italia, che adesso si arricchisce anche dell’offerta di PCTO.

Il lavoro proposto ai ragazzi e alle ragazze è stato incentrato sull'analisi del quadro delle competenze di educazione finanziaria per i giovani elaborato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) (framework OCSE 2015 "Core Competencies for Youth") che si occupa, appunto, di mappare le principali competenze e le conseguenti linee di azione in materia di alfabetizzazione finanziaria dei giovani.

Gli studenti e le studentesse hanno analizzato il testo, evidenziandone i limiti e le eventuali aree di miglioramento: è emersa l'idea di un documento senz'altro utile, ricco di spunti di riflessione e interessante, ma scritto in maniera didascalica e poco adatta al mondo e allo sguardo dei più giovani. Da questo presupposto, i partecipanti hanno fatto un ulteriore passo avanti, ponendosi come veri e propri policy-makers: hanno formulato proposte di revisione, come ad esempio quella di introdurre elementi cromatici maggiormente attrattivi e in grado di mantenere viva l'attenzione del lettore; ricorrere a strumenti come il libro digitale e la sua versione parlata per includere anche le persone con disabilità; proporre la creazione di una Consulta Giovanile Internazionale che affianchi periodicamente i redattori del documento OCSE.

Gli studenti del Cristoforo Colombo si sono inoltre dimostrati coscienti che esiste una larga fetta di loro coetanei che non raggiungono neanche il livello minimo nei test di rilevazione delle competenze economico-finanziarie dell'OCSE e che occorrerebbe agire in maniera attiva per fornire un supporto e non abbandonarli al loro destino.

Muovendo da questa premessa, le proposte di revisione dei ragazzi sono apparse concrete e focalizzate con l'obiettivo che si pone il documento OCSE: veramente un buon inizio per questi giovani aspiranti policy-makers!

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