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Per questo inizio di settembre alcuni noti siti di acquisto online lanciano offerte che possono rappresentare una golosa tentazione per fare acquisti impulsivi. In questi casi la parola d'ordine sembra essere quella di approfittare delle offerte a tempo…in tempo!
Riprendiamoci la voglia di shopping e di "normalità" certo, ma attenzione agli acquisti impulsivi agevolati dalla possibilità di fare compere "in un click" grazie agli strumenti elettronici di pagamento, utilissimi ma che danno una minore percezione delle uscite di cassa.
In queste circostanze è facile cadere in trappole comportamentali e compiere errori di valutazione che possono costarci cari. In letteratura, questi errori sono spiegati, tra l'altro, con il ricorso a alcuni principi psicologici che funzionano da incentivo all'acquisto. Il principio della scarsità per esempio: le persone amano le cose rare, disponibili in quantità e per un tempo limitati, e si fanno influenzare dal consenso altrui, definito riprova sociale, cioè dal fatto che altri dichiarino che un certo bene è un ottimo prodotto da non farsi sfuggire, capace di soddisfare un bisogno scoperto ed importante in uno specifico periodo.
Trappole comportamentali piuttosto ricorrenti sono: l'effetto inquadramento e l'effetto dotazione. Nel primo caso, il modo di prospettarci l'acquisto ce lo fa percepire come particolarmente utile ed ambito. Nel secondo caso, il fatto che un certo bene in saldo sia disponibile in maniera limitata, ce ne fa sovrastimare il valore effettivo e ci spinge alla spesa, anche se magari ne abbiamo già uno simile o non risponde davvero, a ben vedere, alle nostre reali esigenze.
Queste tendenze sono tipiche e innate in ciascuno di noi, la buona notizia è che sono prevedibili e quindi, se non sono eliminabili, almeno possono essere identificate per tempo e arginate con qualche piccolo espediente
Ma c'è di più. Se è vero che questi errori di sottovalutazione dell'impegno economico possono riguardare sia uomini sia donne, è anche vero che quest'ultime sembrano mostrare minori competenze finanziarie e quindi maggiore vulnerabilità. Un'indagine, condotta dalla Banca d'Italia all'inizio del 2020 sul livello di alfabetizzazione finanziaria degli italiani adulti, conferma l'esistenza, nel nostro Paese, più che in altri, di un significativo divario di genere.
Anche per correggere questo squilibrio e far avvicinare le donne ai temi economici la Banca d'Italia, nell'ambito di un Protocollo di intesa stipulato per conto del Comitato nazionale per l'educazione finanziaria, ha realizzato per Soroptimist International un percorso di educazione finanziaria mirato.