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Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal liceo E. Q. Visconti di Roma.
"Passando per Via Nazionale, capita che il nostro occhio cada su quel maestoso e candido monumento contornato di palme e vegetazione. Per abitudine ci facciamo caso ma non lo osserviamo. Alcuni di noi sono a conoscenza del fatto che si tratti della sede della Banca d'Italia, ma pochi sanno che il nome è Palazzo Koch. Ma ci siamo mai chiesti cosa possa esserci dentro? Chi ci lavora? E soprattutto, perché ne parliamo nel Visconti Dimezzato?
Quest'anno 11 ragazzi viscontini hanno partecipato a un'esperienza di PCTO chiamato "Conoscere e comunicare un'opera d'arte", gestito dal nostro professore di storia dell'arte Francesco Santaniello e con la direzione di Maria Assunta Marzotti e Alessandra Gotti, due colleghe della Banca stessa.
Il percorso di alternanza scuola-lavoro si è svolto dal 27 al 31 marzo, un'esperienza che ha superato di gran lunga le aspettative di noi studenti.
Ma esattamente, perché studiare l'arte in una banca? La Banca d'Italia, oltre ad avere un'ovvia funzione di gestione della stabilità monetaria e finanziaria, possiede un patrimonio artistico spettacolare e particolarmente vario, passando dall'arte classica allo stile orientale, da sculture ad arazzi, da dipinti di piccole dimensioni a stanze intere decorate nei minimi dettagli. La collezione più importante in possesso della Banca d'Italia è quella di Riccardo Gualino.
La grande crisi del '29 portò al fallimento il collezionista che cedette la raccolta alla Banca d'Italia con cui aveva contratto un grosso debito. La collezione comprende opere di Modigliani, di Casorati, di Canonica, di impressionisti tra le quali lo studio de "La négresse" dell'Olympia di Manet, ma anche meraviglie uniche del mondo orientale e reperti della Roma antica.
Ognuna di queste opere ha una storia ed è stato compito nostro dare voce a questi capolavori.
Da parte di ciascuno, una volta divisi in coppie, c'è stato uno studio molto approfondito delle opere assegnate a noi casualmente. Abbiamo avuto la possibilità di esprimere la nostra creatività al meglio. Infatti, uno degli obiettivi prefissati di questo progetto è stato proprio quello di elaborare delle modalità di apprendimento tali da poter coinvolgere i nostri coetanei, come ad esempio video sui social, paragoni tra opere italiane del XX secolo e la moda di oggi, rivisitazioni moderne di documentari passati e così via.
Ma non finisce qui. Il penultimo giorno di questa esperienza è stato interamente dedicato al metterci in gioco. Le nostre due organizzatrici, Alessandra e Maria Assunta, ci hanno sorpresi con un programma molto stimolante: assumere il ruolo di guide turistiche del patrimonio artistico della Banca d'Italia per circa 50 ragazzi di una scuola di San Giuliano, esponendo loro nel modo più coinvolgente possibile il nostro studio delle opere analizzate. Aver avuto l'opportunità di dimostrare come l'arte possa essere trasmessa in maniera meno passiva ci ha fatto aprire gli occhi su un mondo che per molti può sembrare poco interessante. L'arte non è solo il quadro dipinto dal pittore, o il busto scolpito dallo scultore, ma è una storia raccontata con le immagini: è una lingua che ci parla di mille storie senza bisogno delle parole, è il risultato di anni di impegno racchiusi in pochi centimetri quadrati di tela.
Noi studenti Viscontini ringraziamo di cuore il nostro professore di storia dell'arte Francesco Santaniello e le due colleghe della Banca d'Italia Maria Assunta e Alessandra per averci dato la possibilità di cambiare la nostra prospettiva sulla storia dell'arte e sulla comunicazione tra i giovani."