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#COVID19. I ristori per famiglie e imprese

Nelle ultime settimane il Governo sta intervenendo con l'obiettivo di sostenere le aziende e i lavoratori colpiti dalle nuove misure di contenimento della pandemia che si fanno via via più restrittive.

A fine ottobre è stato emanato il decreto legge n.137/2020, cosiddetto DL Ristori, a seguito delle limitazioni introdotte su tutto il territorio nazionale con il DPCM del 24 ottobre. I principali provvedimenti a favore dei lavoratori hanno riguardato la proroga fino al 31 gennaio 2021 della Cassa integrazione guadagni e del blocco dei licenziamenti, il rafforzamento del reddito di emergenza (con il pagamento di due ulteriori mensilità) e le indennità una tantum, da 800 a 1.000 euro, a favore di specifiche categorie tra cui i lavoratori dello spettacolo, gli stagionali del turismo, gli impiegati di associazioni sportive.

Gli interventi a favore delle imprese si sono concentrati sui settori produttivi maggiormente interessati dalle restrizioni anti-Covid e individuati attraverso un elenco di specifici "codici ateco" (riportati in una tavola allegata al decreto). In particolare il decreto ha previsto sgravi fiscali (tra cui la cancellazione della seconda rata dell'IMU), ha stanziato fondi in sostegno di alcune filiere produttive (ad esempio quelle del turismo e dello spettacolo) e, soprattutto, ha concesso nuovi contributi a fondo perduto.

Il programma dei contributi ricalca quello adottato lo scorso maggio con il decreto legge 34/2020 (DL Rilancio); sono stati tuttavia ampliati sia il novero dei potenziali beneficiari (ammettendo anche le imprese con oltre 5 milioni di fatturato) sia l'ammontare degli stessi aiuti. Per chi ha già goduto dei contributi del DL Rilancio, la concessione di questi nuovi aiuti è automatica. Ciò ha consentito all'Agenzia delle Entrate, nell'arco di una decina di giorni dall'entrata in vigore del DL Ristori, di disporre di pagamenti per circa un miliardo di euro a favore di oltre 200.000 imprese.

Una seconda serie di aiuti è stata varata ieri, con il decreto legge n. 149/2020 (DL Ristori bis), dopo che il 3 novembre erano state disposte le nuove misure di contenimento differenziate tra aree territoriali in base alla gravità della situazione epidemica (le ormai note regioni gialle, arancioni e rosse). L'entità e la tipologia degli aiuti del DL Ristori bis sono modulati sulla base dei "tre colori", oltre che del settore di attività economica. Ciò vale, ad esempio, per la sospensione di versamenti fiscali e previdenziali, per il credito di imposta sugli affitti, per il bonus baby sitting e per il congedo straordinario remunerato al 50 per cento per i dipendenti che non possono lavorare in modalità agile (smart working). Per i contributi a fondo perduto, in particolare, sono previsti un ampliamento delle categorie di attività beneficiarie su tutto il territorio nazionale (ad esempio sono stati inclusi musei e siti archeologici), una maggiorazione degli aiuti per le aziende operanti nelle regioni arancioni e rosse e, solo per queste ultime, uno specifico elenco di attività imprenditoriali destinatarie dei contributi in quanto direttamente colpite dal lockdown (si tratta soprattutto dei comparti del commercio).

Purtroppo la rapida evoluzione del quadro normativo e l'andamento stesso del contagio (che può implicare cambi di colore delle regioni) non agevolano la comprensione della misura da parte dei potenziali beneficiari dei contributi a fondo perduto. Per questo motivo, nei prossimi giorni ci proponiamo di pubblicare sulle pagine del nostro portale una guida che renda più semplice per tutti capire chi ha diritto ai contributi e calcolarne l'ammontare. A presto!

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