Educazione finanziaria per le piccole imprese
"Proponiamo agli imprenditori un vero e proprio salto culturale" – hanno detto gli esperti della Banca d'Italia– "Abbandonare l'idea di basare il rapporto con la banca su conoscenza personale e scambi informali e migliorare la capacità di rappresentare l'andamento e le prospettive della propria azienda con dati oggettivi e affidabili".
Il 30 e 31 ottobre la Banca d'Italia ha incontrato a Roma i formatori del programma di educazione finanziaria dedicato ai piccoli imprenditori, Piccole imprese scelte grandi, per illustrare i contenuti del primo modulo, Il rapporto con la banca.
Piccole imprese scelte grandi dà agli imprenditori le conoscenze economico-finanziarie di base per prendere decisioni finanziarie migliori e costruire un rapporto più proficuo con le banche. Il modulo oggetto dell'incontro spiega come le banche decidono di concedere prestiti e quali regole devono rispettare nel farlo, informazioni utili agli imprenditori per presentare richieste di finanziamento con maggiori probabilità di essere accolte. Il modulo chiarisce anche come le banche monitorano i prestiti, come scegliere il tipo di finanziamento più adeguato alle proprie esigenze, come usare le garanzie. Tutto questo è stato al centro del confronto tra esperti della Banca d'Italia e i formatori.
Gli esperti dell'Istituto hanno sottolineato quanto sia importante oggi per un imprenditore avere a disposizione dati dettagliati e affidabili sulla propria attività per instaurare un dialogo trasparente con la banca: informazioni quantitative (come i dati di contabilità) e qualitative (ad esempio il curriculum dell'imprenditore), e informazioni che guardano anche al futuro oltre che al passato dell'azienda (come nel caso di un budget economico o di un business plan). Un altro aspetto rilevante evidenziato dagli esperti della Banca d'Italia è la convergenza di interessi tra la banca e l'imprenditore nel superare eventuali difficoltà: perché ciò accada è essenziale la trasparenza dei clienti sulla propria situazione economica e finanziarie e la tempestività nel rappresentarla alla banca.
Già a novembre i formatori, oltre 300 in tutta Italia, inizieranno il loro lavoro con chi fa impresa. Lo faranno come “facilitatori”, non come docenti, parlando cioè in modo semplice e concreto, in un clima informale e partecipativo. I formatori hanno già esperienza di dialogo con gli imprenditori poiché appartengono alle strutture territoriali degli enti e delle associazioni di categoria che affiancano la Banca d'Italia in questo progetto: Unioncamere, CNA e Confartigianato (già partner dell'edizione 2022-23), Confcommercio, Confesercenti, CIA, Copagri e Confindustria. Da qui alla prossima estate si terranno altri tre incontri, uno per ciascuno dei moduli previsti dal programma.
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