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Gli italiani investono di più nei mercati finanziari ma vogliono saperne di più

Nel 2021 è cresciuto tra gli italiani l'interesse verso i mercati azionari e il trading online anche a causa di un maggiore utilizzo di internet durante la pandemia. È quanto emerge dal VII Rapporto 2021 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane presentato la settimana scorsa dalla Consob e basato sui risultati di una indagine su un campione di 2.700 decisori finanziari, definiti come le persone che contribuiscono in misura maggiore al reddito familiare (o l'uomo più anziano, quando nessuno lavora, o la donna più anziana, quando non ci sono familiari maschi), di età compresa tra i 18 e i 74 anni.

Il 28 per cento degli intervistati riferisce infatti di usare servizi finanziari online più di quanto facesse prima della pandemia; di questi, quasi tutti sono disposti a mantenere quest'abitudine anche in futuro, soprattutto tra i giovani, le persone più istruite o quelle con un più elevato livello di ricchezza e coloro che sono interessati ad aumentare il proprio grado di competenze digitali.

Anche la partecipazione ai mercati finanziari è cresciuta: nel 2021 la quota di investitori tra gli intervistati era pari al 34 per cento, nel 2019 era del 30. I prodotti finanziari più diffusi tra le famiglie italiane rimangono i certificati di deposito e i buoni fruttiferi postali (posseduti dal 43 per cento delle famiglie), seguiti dai titoli di Stato italiani (25 per cento) e dai fondi comuni di investimento (24 per cento).

Interessante è anche quanto emerge sull'attitudine delle persone verso l'educazione finanziaria: il 46 per cento degli intervistati sente il bisogno di approfondire temi potenzialmente utili in occasione di scelte finanziarie importanti. In particolare, un terzo si rivolgerebbe al proprio intermediario e/o consulente finanziario, mentre poco più del 20 per cento preferirebbe documentarsi attraverso siti istituzionali ufficiali (ad esempio, quelli di CONSOB o Banca d'Italia) oppure media specializzati.

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