I popoli antichi ci spiegano come gestire il nostro denaro
Allacciate le cinture, il viaggio on-line inizia il 21 aprile!
Lo sapevate che ai tempi di Omero venivano utilizzati i buoi come unità di conto? Guardare al passato per apprendere l'economia del presente: è questo l'ambizioso obiettivo dell'appuntamento on-line del prossimo 21 aprile, dalle 11 alle 12.15, con i giovani studenti delle scuole superiori ma che potrebbe stupire e interessare anche chi la scuola l'ha finita da un bel po', perché l'evento è aperto a tutti.
La partecipazione è gratuita ma bisogna registrarsi qui. Completata la fase di registrazione si riceveranno i dettagli per poter seguire il webinar.
Leopardi fu tra i primi ad accorgersene: tra i bottini, le doti, i regali, le donazioni agli dei e anche nei testamenti, in tutta l'Iliade di Omero non c'è traccia di una moneta metallica. Come si misurava il valore allora, e come si scambiavano i beni prodotti? *
La Banca d'Italia e il Museo del Risparmio offrono un affascinante viaggio nella storia della moneta e dell'economia che parte dalle tavolette di argilla sumere del 2225 a.C. passa attraverso l'invenzione della moneta metallica… Carlo Magno… Marco Polo… i banchieri medievali e arriva fino alla moneta digitale dei giorni nostri e del futuro. L'economia e la finanza non sono invenzioni dell'uomo moderno, ma hanno radici nelle culture più antiche che è utile conoscere anche per prendere decisioni di gestione del denaro nella nostra quotidianità.
* Ai tempi di Omero il valore delle cose aveva come unità di misura il bue. Essendo poco pratico trasportare un bue e poiché perdeva valore frazionato in caso di resto, i beni a quei tempi venivano scambiati con oggetti di valore: pellicce, anfore, schiavi, conchiglie, opere d'arte.