• sei qui: Home
  • Notizie
  • Le ali dell'inclusione: l'educazione finanziaria in carcere. L'esperienza coi detenuti di S. Maria Capua Vetere

Le ali dell'inclusione: l'educazione finanziaria in carcere. L'esperienza coi detenuti di S. Maria Capua Vetere

L'educazione finanziaria, oltre a fornire una cassetta degli attrezzi per una gestione più serena e consapevole delle proprie finanze, è un sorprendente strumento di inclusione. Essere in grado di fare le giuste scelte su pianificazione e risparmio o saperne di più sulle dinamiche dei prezzi dei prodotti che acquistiamo vuol dire vivere meglio in relazione col nostro mondo e sentirci più integrati e partecipi nella società. Questa riflessione è tanto più valida per le categorie di cittadini più vulnerabili; tra queste, per le detenute e i detenuti, per i quali il reinserimento nella società è un obiettivo di natura istituzionale.

Un ruolo specifico, a questo scopo, lo hanno i Centri provinciali per l'istruzione degli adulti che "assicurano l'istruzione alle persone detenute", in collaborazione con i quali, già da anni, la Banca d'Italia conduce grazie alla propria rete territoriale iniziative anche all'interno delle carceri. Lo scorso 6 giugno, la Sede di Napoli ha curato una sessione formativa nell'ambito del percorso condotto dal CPIA di Caserta all'interno della struttura penitenziaria "F. Uccella" di Santa Maria Capua Vetere. Nell'affrontare alcune tematiche attinenti al campo dell'inclusione finanziaria, i formatori della banca centrale italiana hanno illustrato le caratteristiche di alcuni prodotti e attività - tra le quali il conto di base, il microcredito e i money transfer - che sono indispensabili per garantire l'inclusione finanziaria o più fruibili per quella platea di persone che, per svariati motivi, non ha facile accesso ai prodotti e servizi offerti dal canale bancario.

Oltre che su materie specifiche quali le differenze di finalità e di funzionamento tra Centrale dei rischi, Centrale d'allarme interbancaria e registro dei protesti, i 40 partecipanti al corso, italiani e stranieri di età maggiore di 20 anni, si sono mostrati molto interessati anche ad approfondire il corretto utilizzo del conto corrente, dei conti di pagamento e le modalità per avere un fido o un mutuo. È stata un'occasione anche per sottolineare l'importanza di valutare con prudenza la propria capacità di indebitamento e per evitare le conseguenze negative della mancata restituzione dei prestiti. Infine, si è tornati più volte a sottolineare la necessità che i clienti bancari effettuino scelte consapevoli, anche sfruttando gli strumenti informativi e di tutela che l'ordinamento pone a disposizione della clientela.

Questo evento, che si è svolto nel penitenziario diventato di recente teatro di fatti problematici, è stato fortemente voluto dalla nuova direzione dell'istituto carcerario. L'interesse suscitato tra i suoi destinatari ha alimentato il desiderio di ripetere al più presto iniziative dello stesso genere, assai significative non solo nella "rieducazione" del detenuto prevista dalla Costituzione, ma anche nel rafforzamento del legame di fiducia tra cittadini e istituzioni che è condizione per l'esistere della società civile.

Hai trovato utile questo contenuto?