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A Lisbona, a pochi passi dalla bellissima Praça do Municipio, il corpo restaurato dell'antica Chiesa di S. Julião ospita da oltre dieci anni O Museu do Dinheiro: il museo della Banca centrale portoghese, che offre ai suoi visitatori un viaggio suggestivo nella storia del denaro. Un viaggio nel tempo che inizia con una domanda difficile: Che cos'è la moneta? E si conclude invitando lo stesso visitatore a dare la sua risposta, la quale resterà visibile per gli altri visitatori nella sala finale del percorso. In mezzo, tutti gli oggetti e gli strumenti che gli uomini hanno inventato per pagare, prestare, risparmiare o per fissare il valore delle cose che si possono comprare.
Questo è solo un esempio fra i tanti musei che le Banche centrali hanno recentemente aperto o rinnovato. Molti altri sono attivi in giro per il mondo: da Francoforte a Ottawa; da Parigi a Città del Messico a Varsavia. A essi si aggiungono i musei di banche private, come il Museo del Risparmio di Torino o il FLiP LAB di Vienna.
Numerose sono anche le iniziative in corso di realizzazione. Tra di esse il futuro museo della Banca d'Italia, che aprirà a Roma proprio di fronte a Palazzo Koch, sede storica della Banca. L'ingresso sarà situato in Via Nazionale 191, nella bellissima Villa Hüffer, all'interno del Centro per l'educazione monetaria e finanziaria intitolato a Carlo Azeglio Ciampi.
Perché tutto questo recente fiorire di musei su moneta e finanza? La cosa ha molto a che vedere, da un lato, con le maggiori esigenze di comunicazione che le banche centrali hanno avvertito anche a causa della crisi finanziaria iniziata nel 2008. E, dall'altro, con l'emergere di un bisogno di educazione finanziaria in vasti strati di popolazione, come i dati OCSE e le indagini della Banca d'Italia evidenziano da tempo.
Molti sanno, anche per esperienza personale, che i musei possono essere potenti strumenti educativi, soprattutto perché fanno venir voglia di approfondire. Accendono un interesse, aprendo così la strada ad altri canali di apprendimento.
D'altro canto però, l'idea di associare il mondo della finanza a quello dei musei, può far storcere il naso. Che c'entrano la bellezza e la meraviglia con il sospettoso e arido mondo degli speculatori e dei ragionieri?
C'entrano molto invece: moneta e finanza posseggono tutto ciò che rende una materia degna di essere rappresentata in uno spazio culturale, a partire da una storia antichissima e densa di eventi sorprendenti, talvolta drammatici. La stranezza e la bellezza di alcuni oggetti numismatici, inoltre, può certamente emozionare i visitatori di un museo, così come la potente valenza simbolica dell'oro. Moneta e finanza, infine, sono sì argomenti complessi, ma non al punto da impedire a chiunque di comprendere i principi essenziali del loro funzionamento e, con essi, i vantaggi e i rischi che procurano, a seconda di come li si utilizza. E iniziare a vederci chiaro in qualcosa che si riteneva oscuro è un'altra fonte di soddisfazione, che può valere il prezzo del tempo libero impiegato nella visita. Anche perché, nel caso della finanza, la soddisfazione non è fine a sé stessa: man mano che la nostra educazione finanziaria cresce, siamo più in grado di cogliere opportunità, evitare errori e proteggerci dagli imprevisti della vita quotidiana.