• sei qui: Home
  • Notizie
  • Nuovi dati sulla cultura finanziaria dei quindicenni in Italia. Ce ne parla Roberto Ricci, responsabile delle prove Invalsi.

Nuovi dati sulla cultura finanziaria dei quindicenni in Italia. Ce ne parla Roberto Ricci, responsabile delle prove Invalsi.

Oggi sono stati presentati i dati sulla alfabetizzazione finanziaria degli studenti quindicenni rilevati dall'indagine OCSE-PISA.

PISA è l'acronimo di Programme for International Student Assessment, l'indagine internazionale triennale condotta dall'OCSE dal 2000. L'indagine PISA rileva le competenze degli studenti di 15 anni in lettura, matematica e scienze e, dal 2012, alfabetizzazione finanziaria, cioè quel bagaglio di conoscenze e competenze finanziarie per una partecipazione attiva e consapevole alla vita economica del paese.

PISA 2018 è la terza rilevazione delle competenze finanziarie dei quindicenni; l'Italia, ha partecipato a tutti e tre i cicli. I risultati di PISA 2018 per gli studenti italiani non sono molto incoraggianti ma dalla rilevazione emergono alcune indicazioni interessanti che possono aiutare a capire come e dove intervenire per migliorare la situazione. Disporre di queste rilevazioni è fondamentale proprio per promuovere il miglioramento.

Ce ne parla Roberto Ricci, responsabile dell'Area prove di Invalsi, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, che in Italia ha condotto la rilevazione.

Link al video

Alcune evidenze

Gli studenti italiani si collocano ancora sotto la media

I risultati di PISA 2018 per gli studenti italiani non sono molto incoraggianti, in linea con le precedenti edizioni. Nel 2018 gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 476 punti, ancora inferiore a quello della media degli altri paesi e economie OCSE partecipanti all'indagine, pari a 505, e ben un quinto dei nostri ragazzi saprebbe al più identificare prodotti e termini finanziari di uso comune, riconoscere la differenza tra bisogni e desideri, e presumibilmente prendere decisioni semplici sulle spese quotidiane solo in contesti già vissuti in prima persona.

Emergono forti differenze territoriali

Come per gli altri ambiti di indagine di PISA, anche per la financial literacy emergono forti differenze territoriali: nel nord gli studenti hanno risultati migliori, in linea con la media internazionale, al centro i quindicenni si collocano sul punteggio medio nazionale mentre al sud i ragazzi hanno maggiori difficoltà e la quota di coloro che raggiunge al più il livello minimo sale al 30 per cento.

Ci sono differenze tra gli indirizzi scolastici e di genere

È forte anche la differenza nei risultati tra i diversi indirizzi scolastici: il gap tra i ragazzi dei licei e i coetanei che frequentano istituti o formazione professionali è di oltre 100 punti. Un ulteriore elemento è la differenza nella prova tra maschi e femmine, con uno scarto negativo di queste ultime di 15 punti.

La famiglia e lo studio della matematica sono fattori su cui intervenire

Dalla rilevazione emergono alcune considerazioni interessanti. In Italia gli studenti acquisiscono la maggior parte delle informazioni di tipo economico e finanziario in famiglia e nella prova di financial literacy esprimono performance inferiori a quanto ci si aspetterebbe sulla base delle loro competenze in matematica. Si tratta di due aspetti su cui si può operare da subito, favorendo il coinvolgimento delle famiglie e indirizzando maggiormente l'insegnamento della matematica all'apprendimento dell'alfabetizzazione finanziaria, affinché i nostri ragazzi possano muoversi agevolmente nelle scelte economico finanziarie e competere con i loro coetanei.

Approfondimenti

Per approfondire puoi consultare il Rapporto Nazionale e la Sintesi dei risultati di Financial Literacy – OCSE PISA 2018 sul sito dell'INVALSI.

Hai trovato utile questo contenuto?