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Quanto ne sanno gli italiani di finanza digitale?

I risultati di una nuova indagine della Banca d'Italia

Sembra che gli italiani ne sappiano ancora poco di finanza digitale. Sono stati diffusi nei giorni scorsi i primi risultati dell'indagine sull'alfabetizzazione finanziaria degli adulti in Italia, condotta dalla Banca d'Italia con cadenza triennale dal 2017, secondo una metodologia armonizzata sviluppata dall'International Network on Financial Education (INFE) dell'OCSE. Nell'edizione del 2023, svolta contemporaneamente in circa 30 paesi, sono state introdotte nuove domande che rilevano le competenze di finanza digitale degli intervistati. Per l'Italia, l'indagine è stata condotta su circa 5.000 individui di età compresa tra i 18 e i 79 anni.

Le competenze di finanza digitale sono misurate con domande su conoscenze specifiche, nonché su comportamenti e atteggiamenti che possono aumentare o diminuire la vulnerabilità degli individui nell'ambiente finanziario digitale. Le domande sulle conoscenze rilevano se l'intervistato conosce la differenza tra cripto-attività e moneta a corso legale, se ha familiarità con i contratti stipulati mediante l'uso della firma digitale e se è consapevole che la diffusione online dei dati personali consente la profilazione a fini commerciali; i quesiti sui comportamenti verificano l'abitudine a modificare le password usate per gestire gli accessi online ai propri conti e gli acquisti sul web, l'accortezza nel non condividere le credenziali per l'accesso ai propri conti di pagamento e la propensione a verificare se i fornitori di servizi finanziari digitali sono sottoposti alla regolamentazione nazionale; le domande sugli gli atteggiamenti verificano se l'intervistato è consapevole dell'importanza di proteggere i propri dati personali sul web prestando attenzione alla sicurezza delle reti di connessione e dei siti internet nonché all'importanza di verificare attentamente i termini e le condizioni dei contratti sottoscritti negli acquisti online di beni e di prodotti finanziari.

La percentuale di risposte corrette a queste domande è bassa: in media, gli intervistati rispondono correttamente al 44% delle domande. Solo il 12% del campione risponde correttamente a tutte le domande sulle conoscenze e il solo 6% adotta tutti comportamenti corretti; mentre il 40% degli intervistati mostra atteggiamenti corretti. Le percentuali variano in base ad alcune caratteristiche delle persone, sono maggiori tra chi è più istruito e tra gli adulti di età tra 35 e 64 anni. Vi è un divario di genere che penalizza le donne.

Al momento non sono ancora disponibili i dati per il confronto internazionale; un confronto parziale è possibile attraverso la recente indagine condotta dalla Commissione Europea, indica che gli italiani sono in media più a disagio nell'utilizzo dei servizi finanziari digitali (quali home banking e pagamenti digitali) rispetto alla media UE.

Come nelle precedenti rilevazioni del 2017 e del 2020, l'indagine rileva anche le competenze finanziarie di base. Rispetto al 2020, il livello di alfabetizzazione finanziaria, pur rimanendo su livelli bassi, è lievemente aumentato in Italia, passando dal 51% al 53% del punteggio massimo conseguibile. Il miglioramento è influenzato dai comportamenti (51%, +4 punti percentuali rispetto al 2020) e dagli atteggiamenti in campo finanziario (57,5% in media, +7,5 punti percentuali); queste componenti rilevano le capacità nella gestione del proprio bilancio, l'orientamento al risparmio e all'investimento nonché la propensione alla pianificazione di lungo periodo, aspetti particolarmente importanti per il benessere finanziario delle persone, la capacità di reagire agli imprevisti e la propensione a partecipare attivamente ai mercati finanziari.

Il punteggio complessivo sulle conoscenze, che riguardano concetti come l'inflazione, il tasso di interesse semplice e composto, e la diversificazione del rischio, e che richiedono una capacità di calcolo, è invece rimasto sostanzialmente stazionario rispetto al 2020 (al 53% del punteggio massimo conseguibile). E' migliorata però la comprensione dell'inflazione e delle sue conseguenze sul potere d'acquisto delle famiglie (al 67% e 58%, rispettivamente, del punteggio massimo conseguibile). Tale miglioramento è verosimilmente legato al forte rialzo dell'inflazione sperimentato nell'ultimo biennio cui si è accompagnata una intensa attività di informazione sul tema, anche da parte della Banca d'Italia. Anche per le competenze finanziarie si confermano i divari legati all'istruzione, all'età e al genere già rilevati nelle edizioni precedenti dell'indagine.

Non sono ancora disponibili i dati per il confronto internazionale in ambito OCSE, tuttavia la recente indagine condotta dalla Commissione Europea indica che nel complesso le competenze finanziarie degli italiani sono in linea con la media UE, anche se gli intervistati nel nostro paese hanno meno fiducia nelle proprie competenze finanziarie rispetto alla media UE. Queste evidenze segnalano l'esigenza di intensificare le attività di educazione finanziaria, anche riguardo i temi della finanza digitale, soprattutto tra le fasce più vulnerabili della popolazione.

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