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Sette percorsi per sette istituti: l'esperienza PCTO di Forlì

Ognuna delle 38 Filiali della Banca d'Italia è un presidio importante per la sua comunità di riferimento. Un presidio di servizio, di sviluppo economico, di legalità e, non ultimo, di diffusione della cultura finanziaria. A quest'ultimo ambito appartengono i PCTO, che alle Filiali garantiscono non solo un ulteriore punto di contatto con le fasce di pubblico più giovani, ma anche una fonte generosa di esperienze condivise attraverso cui la banca centrale fa conoscere sé stessa e, allo stesso tempo, riscopre in profondità caratteristiche ed esigenze del territorio.

Nella stagione scolastica da poco trascorsa, la Filiale di Forlì ha messo in campo un'offerta robusta: sette percorsi, svolti online, su argomenti che riguardano l'attività bancaria, centrale e non, e gli strumenti di pagamento. I partecipanti dei tre percorsi di quest'ultima area hanno lavorato sulla moneta e sugli strumenti alternativi al contante; di quelli degli altri quattro, invece, alcuni hanno analizzato le comunicazioni di trasparenza delle banche, mentre altri hanno esplorato ruolo e funzioni della Banca d'Italia.

Da febbraio e maggio le scuole coinvolte sono state sette, appartenenti alla Romagna ma anche all'Emilia: gli Istituti tecnico economici Agnelli di Cesenatico, Ginanni di Ravenna e Matteucci di Forlì; i Liceo Torricelli Ballardini di Faenza, Ariosto Spallanzani di Reggio Emilia e Morgagni di Forlì, e da ultimo l'Istituto Statale di Istruzione tecnica Bassi Burgatti di Cento. Questa eterogeneità di indirizzi di studio ha consegnato ai tutor l'opportunità di confrontarsi con sensibilità e profili assai diversificati, e anche di sperimentare linguaggi e tecniche che sono parte ora di una sempre più fornita cassetta di attrezzi finalizzata all'incontro e al dialogo con le persone.  

Nell'ottica di una divulgazione dell'educazione finanziaria sempre più efficace, questi percorsi hanno confermato l'importanza per i tutor della Banca d'Italia di mantenere e nutrire legami stretti con i dirigenti scolastici del territorio, dal momento che sono queste le persone, insieme ai docenti, in grado di stimolare l'interesse e la partecipazione attiva di studentesse e studenti.

Un tratto comune e specifico di questi PCTO emiliano-romagnoli ha riguardato le presentazioni finali del lavoro, che hanno coinvolto tra gli uditori la totalità delle classi a cui i partecipanti appartenevano. Questa modalità ha aggiunto coralità e partecipazione al momento conclusivo, e ha permesso a chi presentava di mettere alla prova davanti a una platea ampia le proprie capacità di esprimersi in pubblico e di gestione delle emozioni. Un'esperienza senz'altro da ripetere, in un panorama professionale e sociale nel quale le soft skills saranno sempre più decisive per una realizzazione del potenziale della persona.

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