Sicurezza nei pagamenti elettronici

Carte e bonifici: sono sicuri?

Ammettiamolo, i pagamenti elettronici sono comodi. Pagare con una carta  "bancomat" o una carta di credito consente di liberarci dal nostro debito in un attimo mentre stiamo imbustando i beni che abbiamo acquistato, per esempio, al supermercato. Non abbiamo nemmeno il bisogno di contare il resto perché paghiamo sempre l'importo esatto. Fare un bonifico, un'altra forma di pagamento elettronico, ci aiuta quando non può essere utilizzata una carta, ad esempio se vogliamo pagare la quota per il regalo di compleanno ad un nostro amico oppure se vogliamo effettuare spese importanti, come l'acquisto di un'automobile.

L'utilizzo degli strumenti elettronici però non è privo di rischi e le tentate truffe sono dietro l'angolo. I truffatori sono sempre al lavoro e nel tempo elaborano strategie sempre più sofisticate per eludere i controlli e superare le nostre difese. In alcuni casi, i truffatori cercano di rubare informazioni private come numeri di carta di credito, PIN o password, spesso contattando le persone via email, con messaggi o telefonate. Usando questi dati rubati, i truffatori possono effettuare pagamenti non autorizzati. In altri casi invece cercano di convincere una persona a fare un pagamento in buona fede, facendole credere di inviarlo a una persona legittima, come un amico, un figlio o un nipote in difficoltà, mentre in realtà i soldi vanno al truffatore o a un suo complice.

Cosa ci dicono i dati

Secondo il Rapporto sulle operazioni di pagamento fraudolente pubblicato dalla Banca d'Italia risulta che, nel complesso, le frodi che riguardano strumenti di pagamento elettronici sono marginali rispetto al totale delle operazioni di pagamento che vengono effettuate in Italia. Se però ci focalizziamo su carte e bonifici dobbiamo fare alcuni distinguo.

Le frodi per i bonifici sono estremamente rare: nel 2024 hanno riguardato una operazione ogni 100.000 effettuate. Per le carte invece le frodi hanno interessato 10 operazioni ogni 100.000. Valgono considerazioni simili se invece che al numero guardiamo al rapporto tra l'importo delle somme frodate e il totale dei fondi trasferiti: uno euro per i bonifici e 19 euro per le carte ogni 100.000 euro.

Dobbiamo però ricordarci che con i bonifici vengono trasferiti importi mediamente più elevati: ben 3.500 euro contro gli 86 euro delle carte. Questo significa che, sebbene le frodi che riguardano i bonifici siano più rare, quando accadono comportano perdite più elevate.

Come proteggerci

La legge ci tutela: se dall'estratto conto o dalle notifiche del telefono notiamo operazioni di pagamento che non riconosciamo, possiamo disconoscerle e chiedere il rimborso alla nostra banca, che è tenuta in generale a pagare salvo che dimostri che non ci siamo comportati in modo corretto. Anche noi infatti abbiamo degli obblighi imposti dalla legge: dobbiamo custodire le nostre carte, i codici e le credenziali con la stessa cura con cui custodiamo le banconote presenti nel nostro portafoglio.

Mai dare codici e password a nessuno

Mai cliccare su link che riceviamo via mail o sms

Mai dare le proprie credenziali a chi ci telefona dicendo di essere la nostra banca

Se ci comportiamo con imprudenza, cioè se per esempio abbiamo lasciato il PIN insieme alla carta nel portafoglio che ci hanno rubato molto probabilmente non otterremo nessun risarcimento! Inoltre se vogliamo disconoscere i pagamenti dobbiamo agire il più presto possibile e in ogni caso entro 13 mesi dalla data in cui ci vengono addebitati i pagamenti: prima lo facciamo maggiore è la probabilità di essere rimborsati!

I disconoscimenti funzionano?

Anche in questo caso dobbiamo fare dei distinguo sulla base della tipologia di truffa in cui cadiamo.

In generale, gli intermediari devono farsi carico delle perdite nel caso di pagamenti non autorizzati, cioè quelli disposti direttamente dal frodatore a seguito di operazioni illecite come furto delle credenziali, clonazione o contraffazione o nel caso delle modifiche degli ordini di pagamento, in cui il frodatore intercetta e modifica un ordine di pagamento legittimo durante la comunicazione elettronica tra il dispositivo di chi paga e la banca. È meno probabile invece che debbano farsi carico delle perdite quando il pagatore viene manipolato: in questo caso è la vittima stessa che supera tutte le protezioni offerte dalla tecnologia e ordina il pagamento dopo essere stata indotta a farlo dal frodatore, spesso facendo leva su un senso di urgenza e pericolo e sull'affetto nei confronti di un figlio o un nipote apparentemente in difficoltà.

Questo spiega il diverso tasso di rimborso per i bonifici e le carte: per i primi, dove la manipolazione del pagatore è la tipologia di truffa prevalente, gli utenti si fanno carico in media del 90 per cento delle perdite, mentre la percentuale scende al 40 per cento per le carte in cui prevalgono le truffe dovute a pagamenti non autorizzati.

In sintesi

Il nostro sistema dei pagamenti è sicuro e l'utilizzo di alcuni presidi tecnologici come la SCA - Strong Customer Authentication - ha reso la vita più difficile ai truffatori. Per i bonifici il tasso di frode è estremamente basso ma è compensato dal fatto che l'importo truffato è mediamente più elevato. Nel caso delle carte invece le truffe sono sempre poche ma relativamente più frequenti e riguardano importi più bassi.

Inoltre, anche nel caso in cui si verificasse una truffa abbiamo sempre la possibilità di disconoscere il pagamento e ottenere il rimborso se ci siamo comportati correttamente. Tuttavia, con riferimento soprattutto ai bonifici, dobbiamo scegliere con cura la persona a cui vogliamo inviare i nostri soldi perché in generale la banca non si assumerà la responsabilità dei nostri errori.

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