Contante, euro digitale, cripto-attività: cosa ci aspetta?
Dialogo in un evento speciale a Trento con il Governatore della Banca d'Italia in vista del Festival dell'economia
Quale futuro ha il contante in euro e cosa cambierà per i cittadini con l'introduzione dell'euro digitale?
La domanda è di uno studente che si interroga sul destino delle banconote e delle monete in un mondo in cui si usano sempre più le carte e altri strumenti di pagamento elettronici, e in cui si prepara l'avvento della versione digitale dell'euro. Come ha chiarito il Governatore, il contante in euro continuerà a esistere: le banche centrali dell'area dell'euro, che lo producono, hanno una strategia per renderlo sempre disponibile e stanno già lavorando alla nuova serie delle banconote. L'euro digitale non sostituirà il contante, quindi, ma si aggiungerà ad esso.
Il contante ha caratteristiche uniche, che nessuno strumento di pagamento elettronico ha. La principale, ha ricordato il Governatore, riguarda la privacy di chi lo usa: a differenza di quanto accade con gli strumenti elettronici, non c'è alcun gestore del pagamento che fa da tramite nella transazione e quindi riceve informazioni, ad esempio su quanto spendiamo e su ciò che compriamo. Dati che potrebbero essere usati da chi vuole venderci prodotti e servizi.
E l'euro digitale? È sì uno strumento elettronico, ma rispetterebbe la privacy, con pagamenti offline simili al contante e senza tracciamento da parte delle banche centrali emittenti. I pagamenti offline offrirebbero un livello di riservatezza simile a quello di banconote e monete; per quelli online le banche centrali emittenti non sarebbero in grado di collegare direttamente le operazioni a soggetti determinati. Lo scopo dell'euro digitale, ha spiegato il Governatore, è proprio dare ai cittadini la possibilità di pagare in modo elettronico con qualche garanzia in più rispetto agli strumenti privati attualmente utilizzati.
Le cripto-attività sono un rischio o un'opportunità per l'economia?
Nel mondo esistono migliaia di cripto-attività, con caratteristiche e livelli di rischio anche molto diversi. Se il loro sviluppo sarà accompagnato da tutele per i risparmiatori, alcuni tipi di cripto-attività potranno avere un ruolo nell'economia; il Governatore ha portato come esempio le cosiddette stablecoin, il cui valore è garantito da un portafoglio di attività sottostanti.
Tuttavia, ha precisato il Governatore, neanche le stablecoin più sicure sono moneta, a differenza delle valute ufficiali come l'euro. Perché? Il valore di queste cripto-attività può comunque oscillare, essendo collegato a quello delle attività sottostanti, e questa non è una caratteristica desiderabile per un mezzo di pagamento. Pensiamo a un deposito il cui valore un giorno è 100 euro, mentre il giorno dopo può essere 101 o 99 euro.
Inoltre, a differenza delle stablecoin, molte cripto-attività non sono garantite in alcuno modo, sono scritture criptografiche prive di valore intrinseco. Queste sono "pura scommessa", ha detto il Governatore, si tratta solo di strumenti speculativi il cui valore oscilla notevolmente. Un esempio è il Bitcoin.
Un solo strumento di pagamento garantisce la certezza del valore nominale, ha concluso il Governatore: la moneta pubblica. Per noi è l'euro, emesso dalla banca centrale, che i cittadini potrebbero avere in futuro a disposizione anche in forma digitale.
Come possiamo orientarci nel sistema dell'informazione economico-finanziaria?
Capire le notizie di economia e finanza che ci toccano più da vicino, come quelle sull'inflazione e sui tassi di interesse, è importante per gestire bene il denaro, e la Banca d'Italia ci aiuta a farlo. Come ha ricordato il Governatore, l'Istituto ha fra i suoi compiti quello di promuovere le conoscenze finanziarie, utili per fare pagamenti in modo sicuro, risparmiare quando possibile, indebitarsi con prudenza e investire contenendo i rischi.
La banca centrale svolge molte attività di educazione finanziaria, e alcune sono rivolte a tutti. Ad esempio, come ha spiegato il Governatore, l'Istituto partecipa spesso a programmi tv sulle reti nazionali per spiegare come proteggere i risparmi dall'inflazione, come difendersi dalle truffe online e così via, e ha un sito dedicato all'educazione finanziaria, "L'economia per tutti", che diffonde le conoscenze economico-finanziarie dai principi di base a concetti più complessi.
Altre attività sono invece mirate a gruppi specifici, come le donne, i piccoli imprenditori, le persone in difficoltà economica, e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Le conoscenze promosse dalla Banca d'Italia, infatti, sono necessarie non solo agli adulti, ma anche ai ragazzi. I giovani, ha detto il Governatore, ne avranno bisogno in futuro per gestire il proprio denaro, fare investimenti, stipulare un mutuo e risparmiare per integrare la pensione pubblica.
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