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Pochi giorni fa si è celebrata la settima giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza. Per noi è l'occasione per ribadire ancora una volta l'importanza di conquistare le donne alle materie scientifiche e ai temi economici e finanziari dai quali troppo spesso si ritraggono.
Perché lo ricordiamo? Perché proprio ieri è ritornato sul tema anche il Presidente del Consiglio che ha visitato i Laboratori Nazionali del Gran Sasso e ha ricordato come il miglior investimento di un paese passi per la ricerca, e una buona ricerca può essere fatta solo realizzandone il «pieno potenziale», ovvero puntando anche sulle donne. Un miliardo di euro, grazie al PNRR, sarà investito nell'insegnamento delle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) che contribuirà a raggiungere l'obiettivo del 35% di donne iscritte ai percorsi accademici di materie scientifico-tecnologiche.
Oggi, meno di un nuovo iscritto su cinque alle facoltà STEM è una donna. Vi sono soprattutto stereotipi e retaggi culturali all'origine delle convinzioni autolimitanti delle stesse ragazze che si sentono più portate per scrittura ed esposizione e meno capaci in materia tecniche e scientifiche, come la matematica. Questo insieme di fattori le porta a scegliere tendenzialmente aree di studio umanistiche e non tecnico-scientifiche.
Non aiuta a migliorare la situazione il fatto che le donne hanno meno competenze finanziarie degli uomini e, anche quando hanno conoscenze sufficienti, tendono a sottostimarsi. Più conoscenze economiche assicurano maggiore capacità di resistere a una improvvisa riduzione o mancanza del reddito. E allora essenziale sensibilizzare le donne sull'importanza di acquisire un'educazione finanziaria di base, stimolarne una maggiore attenzione alla partecipazione alle decisioni finanziarie importanti, alla gestione proattiva dei loro risparmi. La Banca d'Italia è attiva nell'ideare e proporre percorsi di educazione finanziaria dedicati alle donne (come il programma Le donne contano) e alla scuola e nel sensibilizzare il largo pubblico sull'importanza di questo tema.
E occorre anche lavorare sull'autostima, creare il convincimento che emanciparsi è possibile.
Su questo ultimo aspetto pensare a esempi virtuosi può tanto. Per questo siamo contenti di ricordare la prima direzione di una donna dei Laboratori del Gran Sasso, Lucia Votano, o anche la direttrice del CERN che ha preso le redini del centro ricerca europeo più prestigioso, dopo aver coordinato il progetto che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs, Fabiola Giannotti. E poi c'è Samantha Cristoforetti, "Astrosamantha". Il suo impegno e la sua storia hanno ispirato migliaia di giovani donne e quest'anno - per la prima volta - un quarto delle domande per entrare nell'Agenzia Spaziale Europea sono state fatte da donne (nel precedente bando del 2008 erano solo un sesto). A passare la preselezione ed entrare nella seconda fase ci saranno 530 su 1361, segno che le donne hanno i requisiti e le caratteristiche per non essere seconde a nessuno.