Perugia 8-9 ottobre 2024
"Bravi con i soldi" si diventa: come impariamo a guidare, così possiamo imparare a spendere senza eccessi, risparmiare quando è possibile, investire contenendo i rischi, scegliere il prestito più conveniente e far valere i nostri diritti in banca. E come per guidare bene non serve essere piloti, così per gestire bene il denaro non serve essere esperti di finanza: basta avere le conoscenze di base, cioè cultura finanziaria. Diffonderle a tutti è il compito di chi fa educazione finanziaria, come la Banca d'Italia. Dell'utilità di queste conoscenze e della loro diffusione si è parlato nella tappa perugina di "In viaggio", nell'evento principale intitolato "Cultura finanziaria: perché conta saperne di più", l'8 ottobre al Palazzo dei Priori.
"Tutti abbiamo bisogno di educazione finanziaria" ha detto Maria Iride Vangelisti, esperta del Servizio Educazione finanziaria della Banca d'Italia. Nel nostro Paese il livello di queste conoscenze è ancora basso, inferiore a quello di molti altri Paesi. Tuttavia, aver introdotto nelle scuole il loro insegnamento all'interno dell'educazione civica "sarà un motore di cambiamento". Ogni progresso su questo fronte è una buona notizia per l'intera collettività: saper gestire bene il denaro "conta anche come Paese, perché ovviamente ci sono meno situazioni di difficoltà in cui magari è necessario intervenire".
Diffondere la cultura finanziaria è essenziale anche per proteggere i clienti delle banche da comportamenti irregolari e scorretti, come ha ricordato Miriam Sartini, direttrice della filiale di Perugia della Banca d'Italia. "L'Istituto pone il massimo impegno affinché ogni cittadino sia tutelato e messo nelle condizioni di compiere scelte finanziarie sempre più consapevoli", ha aggiunto Sartini. La Banca d'Italia infatti realizza da tempo progetti di educazione finanziaria per le scuole e per gruppi specifici di adulti, come donne, piccoli imprenditori e persone svantaggiate da povertà o emarginazione, insieme a partner pubblici e privati.
Riguardo alle donne, in Italia il 32% ha basse conoscenze finanziarie, contro il 20% degli uomini, ha spiegato Manuela Gallo, docente di Economia dei mercati finanziari all'Università di Perugia. Il divario di genere nella cultura finanziaria "condiziona tutti i Paesi, ma in particolare il nostro". Secondo Gallo, l'introduzione dell'educazione finanziaria già alle elementari è fondamentale, ma lo sono anche le iniziative per le donne in terza età, le donne immigrate e tutte le altre persone che possono essere ritenute "fragili" nella popolazione.
Anche l'Università per Stranieri di Perugia segnala il bisogno di educazione finanziaria, parlando dei suoi studenti giovani e adulti. "La percezione forse più diffusa è che in Italia è difficile - ha raccontato il rettore Valerio De Cesaris - Gli adempimenti burocratici sono necessari, le difficoltà di accesso al credito hanno delle motivazioni, ma nonostante tutto, per chi viene da fuori, la percezione è quella di una difficoltà. Il tema forse è proprio un tema di educazione, cioè di conoscenza delle cose". Si tratta di rafforzare la cultura finanziaria delle persone, "anche per aiutarle a orientarsi nelle scelte".
Ma cosa accade dove le conoscenze finanziarie sono più scarse? "Quello che ci attende sono condizioni molto difficili come povertà, violenza, usura e drammi familiari", ha osservato Alfonso Dragone, Responsabile area progetti della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve. La cultura finanziaria "fa sì che tutto questo possa essere evitato". "Ben vengano iniziative che rispondano ai bisogni nell'immediato - ha detto ancora Dragone - ma in parallelo è importante fare leva su programmi di prevenzione, partendo proprio dalle scuole".
Di studenti si è parlato anche all'Università di Perugia nell'altro evento dell'8 ottobre, "Tutti per uno economia per tutti! L'educazione finanziaria nelle scuole primarie", dedicato al progetto della Banca d'Italia per gli istituti scolastici nella sua versione per i bambini da 6 a 10 anni.
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La cultura finanziaria degli italiani: occhio alle scelte
Conoscenze economiche di base aiutano a gestire il denaro in modo piĆ¹ consapevole. La Banca d'Italia le diffonde con i suoi programmi di educazione finanziaria.