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La giornata mondiale del risparmio è una lunga tradizione, iniziata nel 1924 quando si svolse a Milano il 1° Congresso nazionale delle Casse di Risparmio. Ai lavori parteciparono le Casse di Risparmio di 26 Paesi con lo scopo di studiare gli Istituti ed i mezzi per la raccolta e per la tutela del Risparmio. La giornata conclusiva del congresso, il 31 ottobre, divenne la giornata mondiale del risparmio. Nel dopoguerra questa giornata è stata proposta anche come un appuntamento in cui le persone venivano invitate nelle banche a depositare i propri risparmi, dove sarebbero stati molto più al sicuro che sotto a un materasso o in fondo a un pozzo. In quegli anni le banche regalavano ai bambini il libretto di risparmio e il salvadanaio, una cassettina metallica la cui apertura era consentita solo alla banca stessa. Quando il salvadanaio era pieno, si andava in banca a svuotarlo e a depositare i soldini sul libretto.
A quasi un secolo di distanza da quei giorni, la finanza è diventata molto più sofisticata ma il valore del risparmio ha attraversato il tempo senza scalfirsi. Il risparmio come base dell'educazione economica - e non solo - della società, da intendere come disciplina fondamentale per un uso migliore, individuale e sociale, delle risorse, non solo finanziarie.
Il tema ritorna attualissimo in questo periodo di crisi sanitaria e economica in cui il risparmio privato ha supportato molti italiani e si è rivelato un presidio indispensabile per fronteggiare un'improvvisa mancanza di reddito. Proprio per questo è importante sottolineare come esso, se ben indirizzato, possa ancora rappresentare un potente volano per la ripresa. È uno dei messaggi più potenti che è stato dato dagli illustri partecipanti alla 96esima Giornata mondiale del risparmio, organizzata il 30 ottobre scorso, dall'ACRI, l'Associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa. Il tema di quest'anno era "Risparmio: Futuro Presente".
In questi mesi la propensione al risparmio dei cittadini (ovvero la quota del loro reddito che non viene spesa) è più che raddoppiata, sia per il crollo dei consumi sia perché l'incertezza ha spinto le famiglie italiane a conservare il denaro in strumenti molto liquidi (come i depositi bancari) per poterlo utilizzare in caso di emergenza. L'altra faccia della medaglia è che si riducono gli acquisti dei beni e dei servizi offerti dalle imprese che, a loro volta, sono indotte a rivedere al ribasso (o addirittura cancellare) i piani di investimento, alla base della crescita economica. È dunque importante che ciascuno di noi faccia la sua parte, gestendo e investendo il proprio denaro in maniera avveduta e consapevole, con uno sguardo non miope ma di lungo termine. Quando i nostri soldi vengono lasciati in banca, questa non solo li tiene al sicuro, ma può reinvestirli in parte, finanziando imprese o permettendo l'acquisto di case. Un gesto individuale da "formica", in realtà è un pezzo essenziale del motore economico del nostro paese; assunzioni, espansioni, ricerca tecnologica.
Da qui il richiamo del Governatore alla necessità di sostegno ai redditi delle famiglie e delle imprese e, soprattutto, all'impiego in modo efficace dei fondi che il Governo prende a prestito sul mercato o di quelli messi a disposizione dai programmi europei.
Abbiamo parlato dell'aumento dei depositi delle famiglie anche prima dell'estate in questo articolo su #Covid19 e conto corrente. Puoi anche leggere i nostri consigli su come pianificare il tuo futuro valorizzando il risparmio.