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Migranti: l'importanza della educazione finanziaria

In occasione della giornata mondiale del rifugiato, celebrata lo scorso 20 giugno, torniamo a parlare di istruzione e di occupazione dei migranti in Italia, una delle categorie più vulnerabili a livello economico-finanziario.

I dati Istat del 2019 evidenziano per gli stranieri residenti in Italia un livello di istruzione relativamente basso: meno della metà ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore o un titolo equivalente. Per garantire un miglioramento delle conoscenze e competenze anche dei migranti, le politiche europee hanno posto al centro la formazione continua degli adulti. Sono stati fissati alcuni obiettivi: entro il 2025 almeno il 50 per cento della popolazione dell'Unione Europea, equivalente a 120 milioni di adulti, di cui 14 milioni con qualifica bassa, dovrebbe partecipare ad attività di formazione.

Le scuole pubbliche per adulti - i CPIA, ne abbiamo parlato qui, - hanno un ruolo chiave nell'inclusione dei migranti perché oltre il 70 per cento dei loro studenti ricade in questa fascia come documentato dal rapporto  Scoprire i Centri provinciali per l'istruzione degli adulti: contesti, ambienti, processi. Queste scuole sono un "laboratorio" per promuovere l'innovazione didattica perché in esse si sperimenta concretamente la presenza di una molteplicità di culture. Ma sono anche il luogo dove sviluppare alcune conoscenze e competenze utili per la vita: non solo l'italiano e la matematica, ma anche l'alfabetizzazione economico-finanziaria.

Il piano per la promozione dell'educazione finanziaria nei CPIA è uno dei Percorsi di miglioramento delle competenze degli adulti. Il progetto EdufinCPIA, al quale la Banca d'Italia partecipa attivamente, ha lo scopo di promuovere scelte di finanza personale consapevoli e mature per garantire un maggior livello di benessere individuale e collettivo. Tra il 2016 e il 2020 le iniziative condotte dalle Filiali della Banca d'Italia in 13 regioni hanno coinvolto 700 insegnanti e 6000 studenti.

Il bisogno di alfabetizzazione economico-finanziaria cresce e si conferma urgente per favorire una concreta acquisizione della cittadinanza economica. Le ricerche, infatti, suggeriscono che l'educazione finanziaria aumenta la resilienza verso le criticità e gli shock economici improvvisi ed è, inoltre, uno strumento di partecipazione attiva e di inclusione finanziaria e sociale perché consente di fare scelte consapevoli in momenti importanti e strategici della vita.

La Banca d'Italia ha l'obiettivo di continuare a lavorare sull'analisi dei bisogni degli immigrati e di tutti i destinatari vulnerabili, affinché l'offerta formativa sia sempre più mirata a soddisfare le reali esigenze dei diversi tipi di utenti.

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