Marco Onado in Banca d'Italia: l'educazione finanziaria attraverso il cinema
Marco Onado era una persona gentile.
Gentile e disponibile a condividere un sapere scientifico vasto e profondo.
In Banca d'Italia ne abbiamo avuto prova evidente quando agli inizi della nostra riflessione sulle metodologie di divulgazione dell'educazione finanziaria ci siamo imbattuti nel suo "Prendi i soldi e scappa - La finanza spiegata con il cinema'.
Appassionato cinefilo, il professor Onado riusciva a recuperare dalle storie di soldi e passione che il cinema ha sempre più spesso prodotto il filo rosso di una pedagogia sociale comprensibile a tutti.
Lo contattammo per avere qualche consiglio ma lui fece molto di più: venne nell'ottobre del 2018 al nostro Centro Ciampi a Roma a condurre di persona il primo esperimento di cineforum di educazione finanziaria commentando "La grande scommessa", il film di Adam McKay del 2015 sul crollo del mercato immobiliare americano. Presentò delle bellissime slide su cui si dipanò una lezione di finanza ed economia incantevole. L'aggettivo non è scelto a caso: la sala colma di giovani era sotto l'incantamento di un grande affabulatore, non volava una mosca, e i complessi nodi storici e tecnici della trama si scioglievano senza fatica.
Colpiva la grande attenzione alla fusione nella storia di cronaca e dramma, speculazione e umanità, un racconto denso di pathos e di trovate comunicative per alleggerire il tono e orientare lo spettatore alla comprensione dell’essenziale, come la regola base degli investimenti secondo la quale non può esserci un guadagno senza la contemporanea assunzione di un livello di rischio ad esso commisurato.
Forte della sua esperienza al Festival di Trento, Marco Onado ci insegnava i rudimenti del mestiere di educatore: quel misto di scientificità e comunicazione, cordialità e complicità che rendono indimenticabile un breve incontro, e portano nella vita di tutti la comprensione sorprendente che l'economia e la finanza non sono che la vita di tutti sotto altre spoglie.
I ragazzi furono reattivi, colsero le connessioni e gli aspetti salienti della trama, i richiami all’attualità e gli insegnamenti comportamentali che valgono per ogni consumatore. Ricordo molte domande del nostro pubblico e la sorpresa nello scoprire un modo semplice, diretto, piacevole per veicolare temi difficili.
Anche per noi fu una grande scommessa, che il professor Onado ci aiutò a vincere, istradandoci discretamente all’arte della spiegazione della complessità tramite il racconto.
Una tecnica che da allora cerchiamo di adattare ad un ampio numero di proposte educative.
Il senso profondo dell'insegnamento del professor Onado era un aggiornamento istruttivo e rinnovato del motto "de te fabula narratur".
Riconoscersi cioè senza timori nello specchio della storia per affrontare poi la vita vissuta avendo imparato dalla vita raccontata.
Una traccia non da poco, un'eredità che solo un grande studioso poteva indicare e lasciarci.