Cosa sapere prima di comprare oro

Zio Paperone, nel film del 1967 "Paperone e il denaro" (Scrooge McDuck and Money) prodotto da Walt Disney, spiega ai nipotini che il suo enorme caveau pieno d'oro - e non solo -  dove spesso si tuffa o nuota felice è solo una piccola cassa per le entrate e le uscite. Il denaro, dal suo punto di vista, deve circolare "come le correnti oceaniche" per alimentare l'economia; se resta fermo diventa inutile. Insomma, possedere oro non produce di per sé valore - anche quando è così tanto da poterci nuotare dentro!

Questa idea, in tempi più recenti, è stata ripresa da un altro leggendario investitore, stavolta reale, Warren Buffett, il quale, nella lettera agli azionisti del 2011 ha affermato: "L'oro... presenta due significativi difetti, non essendo né di grande utilità né produttivo… se possiedi un'oncia d'oro per un'eternità, alla fine possiederai ancora un'oncia".

In generale, l'investimento è l'impiego di una somma di denaro con l'obiettivo di ottenere un reddito o una somma più elevata in futuro. A differenza delle azioni che producono dividendi e delle obbligazioni che fruttano un tasso di interesse, l'oro non produce redditi. Affinché l'investimento in oro possa essere considerato veramente tale occorre dunque che chi l'acquista, lo faccia pensando di rivenderlo a un prezzo più alto.

L'oro e le altre materie prime

Anche chi investe in altre materie prime, come il petrolio o il grano, lo fa solo in attesa di rivenderle a un prezzo più alto. L'oro però si differenzia dalle altre materie prime perché il valore di queste ultime è legato all'offerta e alla domanda industriale o agricola. Nel caso dell'oro il meccanismo non è lo stesso perché non viene "consumato" come il petrolio o il grano. Le riserve di oro conosciute ancora da sfruttare sono poche, poco più di un quarto, delle circa 200.000 tonnellate di oro già estratto e disponibile sotto forma di lingotti e gioielli. Questo significa che l'offerta di oro non influisce sul prezzo, il quale dipende quasi esclusivamente dalla domanda degli investitori e quindi dal valore che essi gli assegnano! E negli ultimi anni gli investitori hanno assegnato all'oro un valore talmente elevato che il prezzo, dopo essere cresciuto di oltre il 30% nel 2024, ha continuato a crescere nei primi mesi del 2025, raggiungendo il massimo storico di quasi 3.000 dollari l'oncia alla fine di febbraio.

Fin dall'antichità, l'oro è stato associato a potere, prestigio e ricchezza. Inoltre è stato, insieme all'argento, alla base della nascita della moneta legale, intesa come un dischetto metallico con un peso determinato e garantito da un'autorità per mezzo di un'impronta. Ai giorni nostri all'oro è attribuito un valore anche perché viene considerato un bene rifugio: un modo per proteggere i propri investimenti dall'inflazione o da crisi finanziarie, fino a essere considerato talvolta, a torto, come un investimento "sicuro". Tuttavia, non sempre il prezzo dell'oro aumenta in caso di crisi o in periodi di elevata inflazione e, soprattutto, diminuisce, anche per lunghi periodi, al pari e più del prezzo di altre attività finanziare. In diversi casi ha impiegato anni per recuperare il livello perduto. Ad esempio, da ottobre del 2012 a dicembre del 2013, il prezzo dell'oro in euro calò di oltre un terzo e solo dopo quasi sette anni tornò ai livelli del 2012!

Il valore dell'oro dunque è volatile, soggetto a oscillazioni. Queste oscillazioni possono essere molto pronunciate e i motivi sono spesso difficili da individuare anche a posteriori. Devi quindi sempre chiederti se l'investimento in oro è adeguato ai rischi di perdita che pensi di riuscire a sopportare. Ricorda soprattutto una delle regole d'oro della finanza, quella della diversificazione: se decidi di investire in oro fallo solo all'interno di un portafoglio di investimento che contiene altre attività, come azioni, obbligazioni, altre materie prime, immobili.

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