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Cripto-attività, una questione aperta. L'Europa a difesa dei consumatori

Recentemente, sulle pagine dei social media ma anche attraverso spot televisivi ci si può imbattere in diversi annunci che propongono acquisti e investimenti in cripto-attività. Queste campagne promozionali, spesso aggressive, hanno spinto le tre autorità di vigilanza europea: l’Autorità bancaria europea (EBA), l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) e l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) a pubblicare un comunicato congiunto con il duplice scopo di avvertire i consumatori dei rischi connessi a questo tipo di investimenti e di ricordare più in generale ai cittadini europei che è in corso una valutazione approfondita sull'argomento per giungere a una serie di regole comuni a tutela delle persone che acquistano queste attività.

Infatti, il sistema di trasferimenti, acquisti e detenzione di cripto-attività opera attualmente in un contesto normativo appena abbozzato. Si può interessare la Consob in caso si sia incappati in una truffa, ma non sono previste tutele. In attesa di una direttiva europea che garantirà controlli e regole specifici, l'Italia ha introdotto - prima fra i paesi europei - alcune regole per chi opera in questo mercato. Coloro che svolgono i compiti di "cambiavalute virtuali", devono iscriversi a elenchi speciali di agenti in attività finanziarie, e più in generale le piattaforme di acquisto e vendita di cripto-attività devono conformarsi alla disciplina prevista per l'antiriciclaggio. Il processo legislativo della Commissione Europea è attualmente in corso.

Proprio perché si tratta non di moneta ma di un bene speculativo altamente rischioso le autorità di vigilanza europee ricordano che al momento le cripto-attività non possono essere considerate un mezzo di pagamento o di scambio, e che non sono un investimento adatto ai consumatori europei, data la loro complessità e volatilità.

Per questo è bene ricordare che investire in cripto-attività:

  • significa accettare la possibilità molto reale di perdere tutto il denaro investito acquistando questi beni;
  • espone a rischi di pubblicità ingannevole, anche tramite i social media e gli influencer;
  • necessita di una particolare attenzione ai rendimenti veloci o elevati promessi, specialmente quelli che sembrano troppo belli per essere veri.

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