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Halloween, la paura fa novanta! Gli eventi più spaventosi nella storia della finanza globale

Sta terminando la settimana di Halloween.

All Hallows' Eve, è l'espressione di origine scozzese che identifica la "Vigilia di tutti i Santi" che nel tempo si è evoluta fino a essere conosciuta oggi con il termine di Halloween.

La celebrazione della ricorrenza consente di esorcizzare le paure ed in particolare quella più grande, quella della morte. Per noi, diventa l'occasione per riflettere sul ruolo ed il significato della paura in finanza.

Il mese di ottobre, storicamente e per ironia della sorte, è stato caratterizzato da alcuni eventi particolarmente violenti o significativi nel mondo della finanza:

1907: il panico del 1907, noto anche come "panico dei banchieri", fu una crisi finanziaria che ebbe luogo negli Stati Uniti per un periodo di alcune settimane a partire dal 14 ottobre a causa di una fallita speculazione sulle azioni della United Copper Corporation, una società mineraria per l'estrazione del rame. La crisi scatenò una "corsa agli sportelli" che coinvolse numerose banche. La Borsa di New York arrivò a perdere quasi il 50% dal picco dell'anno precedente. La crisi, che si risolse con l'intervento del banchiere J.P. Morgan e di altri finanzieri a sostegno delle banche, permise di apprendere una lezione fondamentale sul funzionamento del sistema finanziario, cioè la necessità di una banca centrale come ultimo baluardo a garanzia del sistema. Pochi anni più tardi nacque la Federal Reserve, la banca centrale americana.

1929: il 24 ottobre, quando il mercato registrò un calo del 13% in un solo giorno, è ricordato come il "giovedì nero" di Wall Street. Dopo un venerdì in lieve rialzo, seguì il "lunedì nero", con un altro calo giornaliero del 13% e poi il "martedì nero", il 29 ottobre del 1929, con una ulteriore flessione del 12%. Un vero e proprio crollo lampo che diede inizio alla grande Crisi del '29. Gli eventi giunsero inaspettati al punto che colsero di sorpresa anche importanti economisti come Irving Fisher, che dichiarò inopinatamente solo pochi giorni prima che "i prezzi delle azioni hanno raggiunto quello che sembra essere un plateau permanentemente alto".

1987: il 19 ottobre ha consegnato alla storia un nuovo "lunedì nero" quando la borsa americana, anche questa volta in maniera violenta e repentina, registrò il peggior calo percentuale di una singola giornata, record che resiste ancora oggi, con un crollo di oltre il 20%. Gli studiosi ancora si interrogano su quali siano state le cause del crollo che, per fortuna, non si tradusse in un nuovo '29.

2001: il 16 ottobre scoppiò lo scandalo contabile della società energetica Enron, arrivata a ricoprire il settimo posto tra le maggiori società americane, che va a gravare su mercati finanziari già provati da altre vicende. Il 19 ottobre la SEC (l'autorità di vigilanza sui mercati USA) avvio un'indagine sulla compagnia. L'evento scatenò una tale crisi di fiducia che si parlò di "degenerazione patologica nel funzionamento dei mercati e dei presidi posti a tutela degli investitori".

2007: il 9 ottobre iniziò il calo del mercato azionario che culminò con il fallimento della banca Lehman Brothers avvenuto un anno dopo, evento simbolo della Grande Crisi Finanziaria mondiale.

Quante paure, quanta ansia! Il mese di ottobre sembra davvero foriero di crisi finanziarie rovinose. Ma qual è il ruolo di questa emozione in finanza?

La paura è una delle emozioni più importanti degli esseri umani e non dovrebbe avere solo un'accezione negativa avendoci protetto nel nostro cammino evolutivo da pericoli concreti e reali (ci consente di non finire mangiati dai leoni!!). Il dizionario di psicologia di Galimberti la definisce come "Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia"

Sui mercati finanziari le paure sono reali? Oppure sono infondate? E, soprattutto, come possiamo governarle?

La paura più grande quando si investe o spesso, non si investe, sui mercati finanziari è associata in primo luogo all'incertezza e alla perdita del controllo (abbiamo visto quanti di quegli eventi disastrosi fossero impronosticabili). Sappiamo inoltre quanto sia dolorosa una perdita e quanto questo dolore sopravanzi di molto il piacere derivante da un guadagno. Il dolore per le perdite e la paura in occasione dei primi cali del mercato possono diventare collettive e scatenare un "effetto gregge" che porta il mercato ad ulteriori cali innescando una profezia che si autoavvera.

Come abbiamo visto per gli eventi di ottobre, la paura delle perdite può essere scatenata da situazioni reali, perché il mercato azionario può scendere di molto e anche molto velocemente. Però se si guarda agli andamenti nel lungo periodo, cioè ai risultati che si possono ottenere nell'arco di 10, 15 o 20 anni, ad esempio, le perdite sono eventi estremamente improbabili e la paura può diventare una percezione infondata che ci impedisce inutilmente di ottenere i guadagni necessari a far crescere i nostri risparmi.

Per quanto disastrosi siano stati alcuni mesi di ottobre, in media nel mese di ottobre nella storia del mercato americano a partire dal 1928, il mercato è cresciuto dello 0,6%, quindi un mese non così tanto pauroso dopotutto!!

Ma come disinnescare almeno in parte la paura?

In primo luogo, possiamo controllare delle emozioni attraverso la consapevolezza, la conoscenza. Sapere che in media e nel lungo periodo, i risultati dei nostri investimenti nel mercato azionario possono essere positivi, può aiutare a controllare la paura ed evitare di precipitarci a vendere i nostri titoli nei momenti peggiori dei mercati finanziari, quando le perdite sarebbero probabilmente sui livelli massimi.

In secondo luogo, possiamo ridurre le perdite potenziali con la diversificazione: investendo in strumenti e attività finanziarie diverse possiamo ridurre le perdite a parità di guadagni attesi ed evitare che la paura ci impedisca di investire nel mercato azionario o ci conduca a scelte sbagliate quando abbiamo investito.

Come la paura ci ha protetto nel nostro percorso evolutivo, se gestita attraverso la conoscenza e la diversificazione, ci aiuterà non solo a proteggere i nostri risparmi, ma anche ad accrescere il nostro benessere futuro.

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