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I criteri ESG e la finanza sostenibile. Cosa significa questa sigla?

ESG. Questa sigla, se digitata su Google, produce la mostruosa cifra di 201 milioni di risultati (!): tutti ne parlano, ma forse non tutti sanno di cosa realmente si tratta. La sigla letteralmente corrisponde a Environmental cioè ambientale, Social cioè sociale e Governance cioè governo societario.

I fattori di tipo ambientale, sociale e di governo societario sono quei fattori che qualificano una attività come sostenibile. Nelle decisioni di investimento tenere in considerazione fattori ESG significa indirizzare capitali, i propri risparmi, verso imprese e progetti considerati sostenibili cioè, ad esempio, che rispettano l'ambiente, sono attente all'inclusione e al benessere dei lavoratori, favoriscono le presenza di donne negli organi di amministrazione. Si parla di finanza sostenibile.

Ci spieghiamo meglio: i fattori di tipo ambientale riguardano l'esigenza di favorire processi produttivi meno energivori e con minore impatto sull'ambiente; i fattori di sostenibilità sociale si riferiscono alle relazioni di lavoro, all'inclusione, al benessere della collettività nonché al rispetto dei diritti umani; infine i fattori di governo societario riguardano il rispetto di politiche di diversità nella composizione degli organi di amministrazione delle imprese, la presenza di consiglieri indipendenti o le modalità di remunerazione dei dirigenti, elementi che hanno un ruolo centrale nell'assicurare che gli aspetti di tipo sociale e ambientale vengano considerati nelle decisioni delle imprese e delle organizzazioni.

Esistono agenzie specializzate che elaborano dei punteggi, i cosiddetti rating ESG, che esprimono un giudizio sintetico sul livello di sostenibilità di emittenti (imprese, Stati, organizzazioni sovranazionali), di titoli finanziari e di strumenti di investimento collettivo (OICR e ETF) che si definiscono "sostenibili" o "ESG" proprio sulla base dei punteggi ottenuti. È importante però chiarire che al momento mancano standard condivisi a livello internazionale per la valutazione della sostenibilità. La regolamentazione europea sta lavorando proprio per stabilire dei criteri uniformi per la costruzione di rating che ci consentano di sapere in modo univoco quale attività o strumento sia effettivamente «sostenibile».

Molto è stato fatto in questo senso, ma altrettanto resta ancora da fare: per questo sul sito #l'economia per tutti vi proponiamo uno specifico focus proprio sulla #finanza sostenibile affinché possiate saperne di più su questa tematica, sfruttarne le opportunità d'investimento e conoscerne i rischi… ma soprattutto perché, dietro l'ennesima sigla astrusa, questa volta si nasconde qualcosa di veramente importante! E a proposito di parole difficili abbiamo preparato anche un piccolo dizionario dell'investitore sostenibile: lo trovate qui

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