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Il bias di conferma - Una distorsione cognitiva che può influire sulle decisioni di investimento

Con l'approssimarsi del giorno del Ringraziamento, che vede protagonista il tacchino sulla tavole del Nord America, vi raccontiamo una distorsione cognitiva o bias, cioè una sistematica deviazione dalla razionalità nei giudizi, che Nassim Nicholas Taleb, esperto di finanza, associa al fenomeno del "cigno nero" nell'omonimo saggio.

"Considera un tacchino che viene nutrito ogni giorno. Ogni singolo pasto rafforzerà la convinzione dell'uccello che è regola di vita generale essere nutrito ogni giorno da membri amichevoli della razza umana... Nel pomeriggio del mercoledì prima del Ringraziamento, al tacchino accadrà qualcosa di inaspettato. Ciò comporterà una revisione della convinzione".

Il tacchino della storia è vittima inconsapevole, tra le altre cose, del bias di conferma o, in inglese, confirmation bias, perché tutta la sua conoscenza si basa (e non potrebbe essere altrimenti!) solo sulle osservazioni che ha sperimentato personalmente durante la sua vita (processo induttivo), da cui estrapola un trend, una tendenza, e in base a quella formula delle previsioni sul futuro (si convince che ogni giorno un umano gli porterà il pasto, cioè confermerà ciò che è accaduto il giorno prima); si sente al sicuro pensando che niente di grave potrà accadere, semplicemente perché non lo ha mai ancora vissuto o sperimentato.

Più in generale, questa distorsione cognitiva descrive la tendenza delle persone a selezionare solo le informazioni e le prove che confermano le proprie convinzioni e a sottovalutare o ignorare quelle che le smentiscono.

Il bias di conferma può agire su ogni tipo di decisione ma nell'ambito delle decisioni di investimento, può avere, in particolare, tre tipi di conseguenze negative.

  • Opportunità mancate: se ci muoviamo solo all'interno delle nostre convinzioni, ci saranno precluse soluzioni alternative rispetto a quelle della nostra zona di comfort e che invece potrebbero essere utili al raggiungimento dei nostri obiettivi di vita. Potrebbe essere ad esempio il caso di una persona giovane che nel costruire una pensione integrativa afferma: "le azioni mi fanno paura, mi sono sempre trovato bene solo con i BOT";
  • Mancata diversificazione: l'ossessione verso alcuni strumenti o alcune azioni può portare a una pericolosa concentrazione del portafoglio "sono convinto che il prezzo delle azioni di "Ombrelli della catinelle spa" crescerà sempre" - o peggio - "investo solo in cripto-attività perché ho visto che il loro valore aumenta e sono di moda";
  • Bolle speculative: il forte aumento del valore di un'attività di investimento nel passato più o meno recente può spingere le persone a investire in questa attività somme via via più elevate per la sola aspettativa che il valore continuerà a crescere, finché si verifica un crollo che ne riporta il valore su livelli più realistici (tipico è stato il caso della bolla di Internet del 2000).

Cosa c'entra il "Cigno nero" con il bias di conferma?

Il cigno nero è un evento del tutto inaspettato e di grande impatto. Per il tacchino è il mercoledì prima del Ringraziamento e per l'investitore una crisi finanziaria inattesa, che non esiste nelle previsioni fintanto che non accade.

L'espressione deriva dal fatto che in Occidente per lungo tempo "cigno nero" è stato sinonimo di "inesistente". Ad esempio, il poeta satirico dell'antica Roma Giovenale, di cui forse tutti ricordano il detto "Mens sana in corpore sano", per identificare quelle persone connotate da qualità estremamente difficili da trovare, usava l'espressione "Uccello raro sulla terra, quasi come un cigno nero": un evento impossibile perché a quel tempo non era mai stato avvistato. Il "cigno nero" divenne un evento possibile, almeno per gli occidentali, solo nel 1697 quando fu scoperta in Australia, contro ogni previsione, proprio una specie di cigni dal piumaggio quasi completamente nero (Cygnus atratus).

Esempi di "cigni neri" sono la crisi finanziaria globale del 2007-2008, l'attacco alle torri gemelle del 2001 o lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914, ma anche la nascita e la crescita di internet (ci sono anche i cigni neri con una connotazione positiva!).

La lezione per le nostre scelte di investimento

Per quanto riguarda i nostri investimenti, la lezione è non dare nulla per scontato e considerare che ogni previsione ha un margine più o meno elevato di incertezza. Ma nulla è perduto, una delle regole base del buon investitore, è quella di diversificare gli investimenti, ad esempio tra azioni e obbligazioni, ci aiuta a ridurre l'impatto degli imprevisti e ci consente di sfruttare le opportunità offerte dai rendimenti di attività come le azioni, che possono essere molto rischiose, soprattutto nel breve periodo.

Occhio a non fare la fine del tacchino!

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