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Il telefono cellulare è sempre più al centro delle nostre abitudini, a portata di mano in ogni situazione ci consente di fare moltissime cose con semplicità e velocemente.
Con il cellulare si possono anche fare pagamenti. Di cosa parliamo? Abbiamo almeno tre possibilità.
La prima possibilità è forse anche quella più conosciuta. Attraverso una APP del telefono puoi accedere al tuo conto di pagamento (ne abbiamo parlato anche qui) e fare numerose operazioni (come trasferimenti di denaro, pagamenti di tasse o utenze, ricariche). In questo caso, dunque, se effettui pagamenti stai usando il denaro presente sul tuo conto e il telefono è lo strumento attraverso il quale colloqui con l'intermediario presso cui hai aperto il conto.
Un'altra possibilità di utilizzare il telefono per i pagamenti è la memorizzazione nello smartphone dei dati di una carta di pagamento (smaterializzazione o tokenizzazione dall'inglese tokenization); in questo modo è possibile effettuare acquisti presso i negozi direttamente dal telefono, senza dimenticare però che si sta usando la carta di pagamento virtualmente inserita nello smartphone. Sempre usando i dati della carta di pagamento immessi nel telefono è possibile anche acquistare on line; è quello che consentono di fare applicazioni come, ad esempio, applepay e samsungpay, utilizzabili non solo nei negozi fisici ma anche on-line.
La terza possibilità di cui vogliamo parlare oggi è l'utilizzo del credito telefonico per pagare. E si! In questo caso il telefono non serve per movimentare il conto o usare la carta, ma proprio per pagare con il credito telefonico. È una ipotesi residuale e concessa, in Italia e in Europa, solo a certe condizioni. In particolare, il credito telefonico può essere utilizzato solo per: 1) l'acquisto di contenuti digitali ad esempio una APP, un quotidiano o una suoneria, scaricati direttamente sul telefono; 2) fare beneficenza, per esempio attraverso l'invio di un sms; 3) l'acquisto di biglietti elettronici, come quelli dell'autobus o dei musei. Il valore di ciascuna operazione non può superare i 50 euro, per un ammontare complessivo non superiore ai 300 euro mensili. Sono previsti dei limiti proprio perché si tratta di un servizio speciale, in deroga alla normativa generale sui pagamenti e rispetto al quale non valgono per gli utenti le stesse forme di tutela previste per i pagamenti ordinari
Per riepilogare, se paghi con il credito telefonico, l'operazione verrà scalata dall'importo precaricato sulla SIM o addebitata sulla fattura telefonica e per qualunque cosa dovrai rivolgerti al tuo operatore telefonico, perché è lui che ha prestato il servizio. Al contrario, se stai usando la carta memorizzata nel telefono o il tuo conto, stai effettuando un'operazione di pagamento attraverso un intermediario e nei suoi riguardi valgono le garanzie previste dalla normativa generale.
APPROFONDIMENTO
Le ipotesi in cui gli operatori telefonici possono prestare in via diretta servizi di pagamento ai propri utenti a valere sul credito telefonico (attraverso l'addebito nella relativa fattura o al conto pre-alimentato) sono state tassativamente elencate dalla seconda direttiva europea sui servizi di pagamento (art. 3 lett. l). Gli operatori telefonici che offrono servizi di pagamento hanno l'obbligo di notificare una volta all'anno all'Autorità competente - in Italia, la Banca d'Italia - alcune informazioni: in base a questa notifica, vengono iscritti in un'apposita appendice dell'albo di vigilanza degli istituti di pagamento. Esiste anche un registro europeo, tenuto dall'Autorità Bancaria Europea, dove sono iscritti tutti i soggetti censiti nei singoli Paesi europei.
Questa è la situazione in Europa; nei paesi in via di sviluppo, invece, per esempio in Africa, in cui gli smart-phone sono diffusi, ma pochi abitanti detengono un conto corrente, gli operatori telefonici hanno sviluppato progetti per pagare con il telefono attraverso l'emissione di phone-money, una sorta di moneta telefonica che può essere utilizzata per telefonare, per trasferire denaro tra soggetti e, anche, per pagare nei negozi. In alcuni casi, attraverso la collaborazione con le banche, gli operatori telefonici hanno abbinato l'offerta di servizi di pagamento anche a forme di micro-credito. Il telefono è così diventato uno strumento importante per favorire l'inclusione finanziaria delle fasce di popolazione meno abbienti.