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Investimenti in strumenti della finanza sostenibile: rischi e opportunità

Cosa significa sviluppo sostenibile?

Quali sono gli strumenti e le tecniche per investire in modo sostenibile?

Che differenza c'è rispetto agli investimenti tradizionali?

Come facciamo a riconoscere un investimento sostenibile?

Gli investimenti sostenibili sono privi di rischio?

Il prossimo 31 ottobre in occasione dell'evento "Finanza sostenibile - rischi e opportunità" organizzato da Manageritalia cercheremo di fare luce in questo complesso mondo di definizioni normative e strumenti finanziari e di rispondere a queste e ad altre domande per capire insieme quali sono i rischi e le opportunità di investire in modo sostenibile.

Il termine "sostenibilità" indica un concetto complesso che può avere forme e caratteristiche diverse a seconda di chi lo vuole rappresentare. Sicuramente accende tante lampadine nelle nostre menti: i primi pensieri vanno alla lotta al cambiamento climatico, alla riduzione dell'inquinamento, alla protezione degli oceani ma la prospettiva climatica e ambientale è solo una delle numerosissime sfaccettature del termine. Sostenibilità vuol dire anche inclusione, pari opportunità, codici e valori.

Sebbene in generale ognuno di noi abbia una propria idea di cosa è sostenibile e cosa no, una definizione comunemente accettata esiste ed è contenuta in un rapporto del 1987 chiamato "Our Common Future", il nostro futuro comune: sostenibile è ciò che consente di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.

Dagli anni '90 ad oggi l'attenzione nei confronti della sostenibilità è cresciuta sempre più: gravi incidenti ambientali e conseguenze del cambiamento climatico hanno introdotto il tema all'interno del dibattito politico nazionale e internazionale, culminato nel 2015 con la firma storica degli Accordi di Parigi. Secondo questi accordi internazionali gli stati firmatari si impegnano a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e a contenere il riscaldamento globale "ben al di sotto dei 2°C" nel lungo periodo.

In tutto questo l'Unione Europea ha deciso di fare di più e porsi degli obiettivi più sfidanti. Nel 2019 ha pubblicato il Green Deal europeo, un pacchetto di iniziative che mira ad avviare l'UE sulla strada di una transizione verde, con l'obiettivo ultimo di diventare il primo continente a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Raggiungerla non è semplice: secondo gli ultimi aggiornamenti la Commissione Europea stima un fabbisogno di circa 620 miliardi di euro (Fonte: Sustainability and people's wellbeing at the heart of Europe's Open Strategic Autonomy, 2023 Strategic Foresight Report) di investimenti annui per raggiungere gli obiettivi della "transizione verde" (In questa stima sono contenuti oltre agli obiettivi del Green Deal anche quelli del RepowerEU), una cifra enorme. L'Unione Europea ha già stanziato circa 578 miliardi di risorse pubbliche (circa il 30% del proprio budget) per il periodo 2021-2027, ma queste da sole non sono sufficienti. Raggiungere la neutralità climatica nel 2050 non sarà possibile senza l'aiuto del settore privato ed è per questo che negli ultimi anni l'Unione Europea ha fatto un grande sforzo per cercare di coinvolgere, tutelandoli, i piccoli investitori, in modo da dare a ciascuno la possibilità di fornire il proprio contributo verso questo obiettivo ambizioso.

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