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La nuova vita del Bitcoin, facciamo chiarezza - La SEC e la sua decisione sui Bitcoin

La SEC, l'agenzia indipendente del governo federale statunitense per la protezione degli investitori, simile alla nostra Consob, ha appena approvato gli ETF su Bitcoin, cioè fondi che consentono di investire nella criptovaluta, sebbene abbia ribadito di non approvare né sostenere il Bitcoin come forma di investimento e abbia invitato gli investitori alla cautela.

Innanzitutto, facciamo un piccolo ma necessario passo indietro chiarendo cosa sia un ETF. La sigla sta per Exchange Traded Fund, cioè un fondo di investimento che può essere comprato e venduto, anche per importi molto ridotti, in tempo reale su una Borsa o altro mercato regolamentato, esattamente come si farebbe con una azione. Di solito si caratterizza per bassi costi di gestione a carico dell'investitore e si limita a replicare il più fedelmente possibile le variazioni del valore di un insieme di titoli, spesso un indice di riferimento di mercato come per esempio l'S&P500.

La società che emette l'ETF, cioè che "costruisce" il fondo, per replicare l'indice di riferimento di solito acquista i titoli in modo tale da replicare fedelmente le proporzioni che essi hanno nell'indice. Questa modalità di replica si chiama replica fisica. Quando viene utilizzata per gli ETF su metalli preziosi come oro, palladio, platino, i lingotti di proprietà del fondo vengono depositati in un caveau. La SEC per l'ETF sul Bitcoin ha richiesto la replica fisica, che ovviamente non può avvenire tramite l'acquisto di lingotti ma in maniera digitale.

Cosa cambia per chi in Italia vorrebbe investire in Bitcoin a questo punto?

Sostanzialmente poco o nulla! Infatti, in Europa ci sono già strumenti simili agli ETF su Bitcoin a replica fisica e sono quotatati e scambiati su alcune borse europee (non quella italiana) ma l'acquisto è possibile solo se la propria banca lo permette.

La novità riguarda quindi il mercato americano, che, date le sue dimensioni, potrebbe facilitare l'accesso al Bitcoin a un numero elevato di potenziali investitori. Alcuni analisti prevedono quindi che - aumentando la domanda - il valore del Bitcoin potrebbe crescere, anche considerevolmente.

È bene però ricordare che tutte le previsioni, anche e soprattutto, quelle che riguardano il mondo degli investimenti, sono incerte e che, in particolare, la volatilità, cioè le oscillazioni del prezzo, delle criptovalute, è molto elevata. Inoltre, i recenti scandali sulla gestione delle piattaforme di scambio delle criptovalute hanno fatto emergere chiaramente i rischi non strettamente finanziari connessi a questo tipo di investimenti.

Il Bitcoin ha da poco compiuto 15 anni ed è nato da un protocollo informatico del 2008 come strumento di pagamento digitale. Il suo valore ha sempre oscillato notevolmente sia nel breve termine che nel lungo periodo. Durante questo arco temporale ci sono stati anni estremamente negativi ed altri più positivi, come quello appena trascorso.

Come fare a separare il grano dal loglio?

«Prendi un foglio di carta e prova a scrivere: sto acquistando [un’azione di] questa azienda PERCHÉ...»

Fu questa la riflessione che Warren Buffett, soprannominato "l'oracolo di Omaha" per il suo fiuto negli investimenti, fece in una intervista a CNBC quattro anni fa parlando di acquisto di azioni aggiungendo "non di certo perché me lo ha detto il mio vicino di casa o perché ne ha parlato la televisione".

Partendo da questo invito a ragionare su cosa e come investire, è bene ricordare alcune caratteristiche degli investimenti.

  • Se acquistiamo una obbligazione o un titolo di Stato il rendimento dipenderà dalla solidità finanziaria di chi lo ha emesso, cioè dalla capacità del debitore di rimborsare i propri debiti, che a sua volta è legata all'andamento dei suoi affari.
  • Se acquistiamo un'azione, il rendimento dipenderà direttamente dall'andamento degli affari della società.
  • Se acquistiamo un Bitcoin, il rendimento dipenderà solo dalla speranza che domani ci saranno più persone disposte ad acquistarlo rispetto a quelle che vogliono venderlo.

In conclusione

La notizia dell'approvazione della SEC degli ETF su Bitcoin, a cui probabilmente seguiranno ETF su altre criptovalute, potrebbe creare l'illusione che questo genere di investimenti siano in qualche modo diventati più sicuri, affidabili e promettenti rispetto al passato. Ma in realtà nulla è cambiato. Il loro valore dipenderà sempre ed esclusivamente solo dal numero di persone che saranno disposte ad acquistarli, i prezzi rimarranno molto volatili e soggetti ai comportamenti più o meno corretti degli operatori del settore.

Se vuoi assumerti comunque il rischio di perdere anche tutta la somma che hai investito con l'acquisto di Bitcoin, con o senza ETF, fallo comunque all'interno di un portafoglio già ben diversificato che contiene strumenti di investimento tradizionali come azioni e obbligazioni. Almeno, se il prezzo del Bitcoin dovesse scendere molto, non avrai perso tutti i tuoi risparmi!!

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