Il costo sociale degli strumenti di pagamento

Categoria: Pagamenti
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Pubblicato il 23/06/2025

Gli strumenti di pagamento e i costi sostenuti dalla collettività

Spesso richiamiamo l'attenzione sul fatto che abbiamo a disposizione molti mezzi di pagamento e che è importante sceglierli e usarli in base alle nostre reali esigenze e confrontando i costi.
Una recente indagine, Il costo sociale degli strumenti di pagamento in Italia, condotta dalla Banca d'Italia nell’ambito del Comitato Pagamenti Italia, permette di fare qualche altra riflessione su un mondo in continua evoluzione e che è così importante nella nostra quotidianità.

Quando utilizziamo il contante è facile pensare che, al di là dei costi di produzione, non ne vengano sostenuti altri, visto che non entrano in gioco le complesse tecnologie che garantiscono il funzionamento degli strumenti di pagamento alternativi come carte o bonifici. In realtà, banche, esercenti e imprese sostengono dei costi come quelli di emissione, movimentazione di prelievi e versamenti e attività di rendicontazione.

Nel mondo dei pagamenti, c'è un vero e proprio "dietro le quinte". Tutti i soggetti coinvolti e appena citati sostengono dei costi che variano in base alla tipologia di strumento, dal contante, agli assegni, ai bonifici, alle carte di pagamento, fino agli addebiti diretti.

Cosa dicono i dati?

Il Comitato Pagamenti Italia chiede periodicamente agli operatori di stimare i costi sostenuti per strumenti e servizi di pagamento: l'ultima indagine, basata sui dati del 2022, ha coinvolto un campione di oltre 900 banche e imprese, con l'obiettivo di misurare i costi sociali del sistema, che riflettono i costi sostenuti dalla collettività nel suo complesso per eseguire le transazioni.

L'insieme dei costi "privati" sostenuti da questi soggetti (al netto dei costi sostenuti nei confronti di altre banche, esercenti e imprese) prende il nome di "costo sociale degli strumenti di pagamento". È un costo di cui le famiglie non hanno un'immediata percezione, ma che indirettamente si trovano a pagare quando compiono operazioni bancarie. Da minori costi traiamo beneficio tutti.

Nel 2022, in Italia, il costo sociale è stato di circa 12 miliardi di euro. Un dato importante da sottolineare è che, in rapporto al PIL, questo costo è diminuito rispetto alle precedenti rilevazioni del 2009 e del 2016.

In generale, il costo unitario dei singoli strumenti di pagamento è sceso nel tempo, fatta eccezione per l'assegno data la sua scarsa diffusione. In particolare, dal confronto delle tre indagini si può notare la discesa del costo unitario per i bonifici, le carte di pagamento e gli addebiti diretti, favoriti dall'aumento del numero di operazioni nel tempo (cfr. grafico). Nel caso delle carte di pagamento, ad esempio, tra il 2016 e il 2022, il numero di transazioni è più che raddoppiato.

Il grafico mostra il costo unitario in euro di bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento nel 2009, nel 2016 e nel 2022. Per tutti il costo è calato progressivamente.

L’evoluzione del sistema e le preferenze dei consumatori

La pandemia da Covid 19 ha accelerato un processo già in atto nell'utilizzo degli strumenti digitali, nel solo 2021 l'incremento delle operazioni con strumenti alternativi al contante era stato del 24 per cento.

L'Italia, appare tra i paesi più dinamici in termine di evoluzione del settore:

  • l'utilizzo delle carte di pagamento è cresciuto a un ritmo più sostenuto rispetto all'area dell’euro,
  • stesso discorso per i bonifici istantanei (+63,1% nel 2023 rispetto all'anno precedente).

Tuttavia, rimane una certa distanza nel confronto con gli altri paesi europei: nel 2023 sono state superate le 223 operazioni pro-capite con strumenti alternativi al contante a fronte di una media europea di 400 operazioni.

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