Mutui e indici di riferimento

Categoria: Tassi di interesse
Tempo di lettura 3 minuti
Pubblicato il 05/08/2025

In questi mesi potresti aver sentito parlare o aver letto dei "Piani di sostituzione degli indici di riferimento" che possono avere un impatto sui contratti di mutuo a tasso variabile.

Proviamo a spiegarti perché e cos'è questa comunicazione.

Per determinare il tasso di interesse che dovrai pagare di volta in volta sul tuo mutuo a tasso variabile, si utilizza un tasso di riferimento di mercato, che spesso per i mutui in Italia è il tasso Euribor a tre o sei mesi. Può accadere che, nel tempo, il tasso di riferimento cambi significativamente nelle modalità di calcolo.

Per disciplinare questa eventualità, una legge ha introdotto l'obbligo di prevedere nei contratti di mutuo a tasso variabile i cosiddetti Piani di sostituzione, per stabilire in maniera trasparente nei confronti del cliente cosa accade se il tasso di riferimento originariamente adottato non dovesse essere più utilizzabile nel corso della durata del mutuo.

Facciamo un passo indietro

Questo intervento è più importante di quanto si possa pensare. I tassi di riferimento sono stati al centro di uno dei più grandi e discussi casi di manipolazione dei mercati finanziari. Nel 2012 emerse che alcune grandi banche internazionali avevano manipolato il LIBOR (London Interbank Offered Rate), una serie di tassi di interesse di riferimento usati per moltissimi prestiti a tasso variabile sui mercati internazionali. Le banche coinvolte sono state accusate di aver inserito intenzionalmente tassi falsi nelle loro dichiarazioni quotidiane, alterando così il valore del LIBOR, con la finalità di ottenere vantaggi finanziari o migliorare la loro immagine. In seguito a tale scandalo, questi tassi di riferimento sono stati progressivamente soppressi (gli ultimi nel 2024). Per evitare contenziosi e incertezza sui pagamenti è stato quindi necessario rinegoziare milioni di contratti finanziari, in particolare quelli più vecchi che non includevano piani di sostituzione. Affinché una situazione simile non si ripeta in futuro e, quindi, per ridurre al minimo l’incertezza dei contratti di prestito, come i mutui a tasso variabile, una legge europea ha stabilito che questi devono obbligatoriamente includere un Piano di sostituzione. L’obiettivo è proteggere i clienti e assicurare trasparenza e stabilità anche in circostanze straordinarie.

In particolare, la nuova legge - che si applica in Italia dall'inizio del 2025 - prevede per le banche e gli intermediari finanziari l'obbligo di pubblicare e di aggiornare i Piani di sostituzione sul proprio sito internet, nonché di comunicare gli aggiornamenti dei Piani alla clientela tramite apposita informativa almeno una volta all'anno o alla prima occasione utile.

Se hai già un mutuo a tasso variabile, la banca deve trasmetterti una proposta di modifica unilaterale per avvisarti che nel contratto viene introdotta la clausola che consente di individuare, anche con rinvio al Piano di sostituzione pubblicato sul sito, le modifiche all'indice o l'indice sostitutivo nel caso di variazione sostanziale o di cessazione dell'indice di riferimento del contratto. Se poi in futuro il tasso di riferimento dovesse venire meno o subire una variazione sostanziale, la banca dovrà comunicarti entro 30 giorni le modifiche che applicherà al tasso del tuo mutuo seguendo quanto stabilito dalla menzionata clausola contrattuale. Quindi, concretamente non accadrà nulla, almeno nell'immediato: le condizioni economiche del tuo contratto non subiscono variazioni e non vi è alcun cambiamento dell'indice di riferimento applicato al tuo contratto né dello spread.

Hai comunque diritto di recedere dal contratto entro due mesi dalla comunicazione, senza spese e alle condizioni in vigore prima della modifica unilaterale, sia quando ricevi la comunicazione di inserimento della clausola nel contratto, sia quando dovessi eventualmente ricevere la comunicazione di modifica del tasso contrattuale per l'effettivo verificarsi della variazione sostanziale o della cessazione del tasso di riferimento applicato al contratto.

Il mancato rispetto di queste regole di comunicazione da parte delle banche rende le modifiche inefficaci.

L'introduzione di tale clausola nei contratti è un vantaggio per te, perché ti consente di sapere cosa potrebbe accadere nel caso venga meno il tasso di riferimento del tuo mutuo e di scegliere di conseguenza come comportarti.

In ogni caso ricordati che, ad oggi, una "variazione sostanziale" o, addirittura, una soppressione dell'indice di riferimento del tuo contratto di mutuo può considerarsi nella maggior parte dei casi un evento assolutamente straordinario. Attualmente non c'è alcuna previsione che l'Euribor - a cui è indicizzata non solo la maggior parte dei mutui a tasso variabile italiani, ma moltissimi altri contratti di prestito a livello internazionale - venga cessato o sostanzialmente modificato.

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