Come investono gli italiani?

Evidenze da una indagine della Consob

Lo scorso 26 gennaio la Consob, l'autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari, ha pubblicato l'edizione 2022 del Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, una indagine annuale che fornisce informazioni in merito alle conoscenze finanziarie, abitudini e scelte di investimento delle famiglie italiane. Partiamo da due evidenze che, tra le altre, ci hanno colpito.

  • Spicca l'aumento dell'interesse nei confronti delle cripto-attività, nonostante l'attenzione richiamata dalle autorità nei confronti dei rischi che tali strumenti possono comportare: la quota degli intervistati che accedono alla rete per lo scambio di queste attività cresce dal 2 all'8 per cento, spinta dalle prospettive di guadagni facili e dalla propensione a sopravvalutare le proprie conoscenze in questo ambito.
  • Non ci stupisce quindi che nel complesso dall'indagine emerga il bisogno di educazione finanziaria: solo il 50% conosce il significato di diversificazione, il concetto basilare nella gestione dei propri investimenti, meno del 60% ha risposto correttamente alla domanda sul conto corrente, mentre le risposte corrette su azioni, obbligazioni e fondi comuni di investimento sono state inferiori al 50%.

L'esigenza di accrescere la cultura finanziaria dei risparmiatori è coerente con diversi altri risultati dell'indagine: l'80% delle persone intervistate considera complessa la gestione delle finanze personali, soprattutto a causa dell'incertezza dovuta allo scoppio della guerra in Ucraina e dell'aumento dei prezzi.

Rispetto al 2021 peggiora nel complesso il "controllo finanziario" delle famiglie, si risparmia di meno e aumentano le persone che non pianificano le spese e non hanno un budget. Secondo il Rapporto, anche se il 41% degli intervistati valuta attentamente se può permettersi le spese, poco più del 20% dichiara di tenerne traccia e di confrontare le spese fatte con quelle pianificate. Solo il 18%, prima di spendere, valuta i propri bisogni e aspirazioni, che al contrario, dovrebbe essere le prima cosa da fare per una corretta pianificazione.

Peggiora anche l'attitudine all'investimento: tra i motivi principali figurano le scarse competenze digitali e l'aumento della cosiddetta "consulenza informale", cioè il ricorso ai consigli di amici e parenti per prendere decisioni di investimento.

Chi ricorre più frequentemente al consulente finanziario mostra una cultura finanziaria più elevata e diversifica di più gli investimenti rispetto al resto del campione.

In generale, gli strumenti finanziari più diffusi rimangono i certificati di deposito e i buoni fruttiferi postali, detenuti dal 50% degli investitori, seguiti dai fondi comuni di investimento (29%) e dai titoli di Stato italiani (18%).

La partecipazione ai mercati finanziari attraverso investimenti in strumenti finanziari, per chi ha la possibilità, è ancora più importante in questo periodo in cui il nostro risparmio è eroso dall'inflazione, perché può aiutare a preservarne il potere di acquisto. Un buon livello di cultura finanziaria ci consente di orientarci in questo mondo complesso per compiere scelte di investimento consapevoli. Abbiamo scritto di risparmi e inflazione in questo articolo: Risparmi e inflazione, cosa c'è da sapere | L'economia per tutti (bancaditalia.it).

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