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L'obbligazione (o bond) è un titolo che conferisce all'investitore che lo compra il diritto a ricevere, alla scadenza definita nel titolo, il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse (chiamata cedola). Il soggetto emittente, per il quale l'obbligazione rappresenta un debito perché utilizza la somma ricevuta per finanziarsi, può essere:
Le obbligazioni possono essere acquistate al momento della prima emissione, cioè quando vengono offerte per la prima volta al pubblico (sul mercato primario), o in un momento successivo alla loro emissione da chi le ha già acquistate (sul mercato secondario). In quest'ultimo caso l'acquisto avviene al prezzo di mercato.
Esistono diversi tipi di obbligazioni a seconda delle caratteristiche specifiche del titolo.
In base al rendimento, le obbligazioni ordinarie possono essere con cedola:
Agli investitori/risparmiatori che ricercano un rendimento periodico che sia a) maggiore rispetto a un investimento in liquidità o in Titoli di Stato e b) certo nei flussi di cassa, in quanto il rischio - seppur esistente (e legato al fallimento del soggetto emittente) - è comunque più contenuto rispetto, per esempio, all'investimento in azioni.
Alle società emittenti, perché la collocazione di titoli obbligazionari rappresenta una forma di finanziamento alternativo a quello bancario, permettendo di reperire risorse anche con scadenze prolungate e a tassi di interesse che possono essere più vantaggiosi rispetto ai prestiti bancari.
Le obbligazioni possono essere lo strumento più adatto per preservare il capitale e garantire un rendimento con una certa stabilità. In particolar modo quelle a tasso variabile offrono rendimenti sempre in linea con quelli di mercato.
Occorre però comprenderne bene il funzionamento, le possibilità di rendimento e i rischi. Questi ultimi possono essere legati a:
Le obbligazioni subordinate (o junior) sono titoli il cui rimborso del capitale, in caso di insolvenza dell'emittente, avviene solo successivamente ai creditori ordinari e alle altre obbligazioni (cosiddette senior). A fronte della maggiore rischiosità, al sottoscrittore è garantito un rendimento più alto. Da questo punto di vista vengono infatti considerate uno strumento intermedio tra l'obbligazione e l'azione e richiedono particolare attenzione e competenza.
Nel caso specifico dei bond subordinati emessi dalle banche, sono attualmente in circolazione titoli distinti in quattro classi in base al livello di rischio che incorporano (in ordine crescente): sono così denominati Tier III; Lower Tier II; Upper Tier II; Tier I. Queste ultime sono le più rischiose, in quanto garantiscono il privilegio solo nei confronti dei possessori di azioni ordinarie o di risparmio ma sono subordinate rispetto agli altri crediti; sono titoli senza scadenza (salvo la facoltà dell'emittente di rimborso dopo 10 anni); la cedola può inoltre essere cancellata se non è deliberata alcuna distribuzione di dividendi.
I costi legati all'investimento in titoli obbligazionari riguardano principalmente le commissioni spettanti agli intermediari interessati per le operazioni di acquisto e vendita titoli e la custodia degli stessi (è necessaria l'apertura di un "conto titoli").
Qualsiasi forma di reddito generata da questi titoli è sottoposta a imposizione fiscale.
Il sottoscrittore di questo strumento di investimento vanta un diritto di credito nei confronti del soggetto emittente relativamente alle cedole maturate periodicamente e al capitale rimborsato a scadenza.
Scarsa diversificazione: Il valore di una singola azione è legato alle fortune di una singola impresa, quindi detenere azioni di un solo tipo è molto rischioso. Il rischio potrebbe ridursi diversificando, cioè investendo in azioni diverse tra loro (per esempio, di differenti settori merceologici o paesi). Tuttavia, questo comportamento non è ancora sufficientemente diffuso, specialmente tra i piccoli investitori.
Spesso si tende a non considerare lo stretto legame esistente tra rendimento e rischio. Il rendimento cresce con il ridursi dell'affidabilità del soggetto emittente perché, a fronte di maggior rischio assunto, è più alto il compenso richiesto dal creditore. Vanno quindi valutati con molta attenzione i titoli con tassi particolarmente "appetibili".
Un investimento consapevole necessita di attenzione verso i propri reali obiettivi e la propria pianificazione finanziaria. Titoli con scadenze molto lontane a cedola fissa possono infatti subire oscillazioni di prezzo tali da compromettere il rendimento dell'investimento. A ciò si aggiunge l'effetto dell'inflazione, che potrebbe influire sul valore delle cedole e, soprattutto, del capitale a scadenza. Bisogna inoltre avere presente che le obbligazioni non quotate sono più difficilmente rivendibili prima della scadenza, e quindi non assicurano di poter far fronte a eventuali esigenze finanziarie improvvise e immediate.
La cedola in un'obbligazione rappresenta gli interessi che vengono periodicamente pagati al possessore del titolo in misura percentuale rispetto al valore nominale dell'obbligazione.