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Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso nell'ultima riunione di settembre di aumentare ulteriormente i tassi di riferimento di 75 punti base (cioè di tre quarti di un punto percentuale). La motivazione alla base di questa decisione è l'aumento dell'inflazione che, come sappiamo, ad agosto nell'area dell'euro ha toccato il 9,1 per cento nel mese di agosto, il livello più alto raggiunto da quando esiste l'euro. Per i paesi membri bisogna risalire a quasi quaranta anni fa per trovare livelli di inflazione simili. In Italia, in particolare, correva l'anno 1985!
La BCE ha deciso di alzare i tassi di interesse in misura così significativa anche perché prevede che l'inflazione resti alta nei prossimi anni (in media 5,5 per cento nel 2023 e 2,3 per cento nel 2024). Si tratta di livelli di aumento dei prezzi che sono superiori all'obiettivo della BCE del 2 per cento.
La mossa della BCE non è isolata, dato che l'aumento dell'inflazione è un fenomeno globale. Sono molte le banche centrali che stanno aumentando i tassi di interesse per contrastare la crescita dei prezzi. Nel riquadro qui di seguito riportiamo le decisioni più recenti.
Ma vediamo nel dettaglio quali tassi di interesse ha aumentato la BCE. Il tasso di interesse sui depositi delle banche presso le banche centrali dell'Eurosistema è passato da 0 a 0,75 per cento, un livello più basso che in altri paesi ma ben lontano dai valori a cui ci siamo abituati negli ultimi anni (dal giugno del 2014 al luglio scorso il tasso sui depositi della BCE è stato negativo!). Si tratta di un tasso importante perché è quello che attualmente influenza i tassi ai quali consumatori e imprese possono ottenere prestiti dalle banche. Gli altri due tassi di riferimento, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale, cioè sui prestiti della banca centrale alle banche, sono adesso pari all'1,25 per cento e all'1,50 per cento.
Cosa ci aspetta nei prossimi mesi?
È probabile che l'incremento dei tassi di interesse continui fino a quando le previsioni sull'inflazione non tornino in linea con l'obiettivo del 2%. La Presidente della BCE, Christine Lagarde, ha già detto che ha intenzione di aumentare ulteriormente i tassi. Non si tratta di una decisione facile anche perché, come abbiamo già sottolineato in altre occasioni, gli aumenti dei tassi di interesse hanno effetti negativi sulla spesa dei consumatori e gli investimenti delle imprese. I nuovi aumenti dei tassi, quindi, tenderebbero a frenare una crescita economica nell'area dell'euro che è già fragile, minacciata com'è dal rincaro dei prezzi dell'energia e dalle incertezze dovute all'invasione russa dell'Ucraina. In ogni caso, le decisioni prese dalla BCE dipenderanno dai dati (su inflazione, crescita, ecc.) che via via saranno disponibili in occasione delle prossime riunioni del Consiglio direttivo.