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Contante! Come te non c'è nessuno.
Le gravissime conseguenze umanitarie e politiche della guerra in Ucraina sono un tema enorme che non può essere affrontato in queste pagine dedicate a informare e formare sui temi principali dell’economia e della finanza personale. Però, dalla guerra in Ucraina, o meglio, dalle ricadute che la guerra sta avendo, possiamo trarre un utile spunto per discutere del ruolo e dell’importanza del contante.
Nelle settimane scorse, pochi giorni dopo l'invasione dell'Ucraina e le prime sanzioni economiche imposte dai paesi occidentali, lunghe file di persone si sono formate in Russia fuori gli sportelli bancari e gli ATM, i cosiddetti "bancomat". Scene simili si sono viste anche in Ucraina e presso le filiali nei paesi dell'Unione europea di alcune banche russe. Una classica corsa agli sportelli.
Perché i risparmiatori corrono a ritirare contanti o, addirittura, a svuotare il conto corrente?
Noi abbiamo individuato almeno due motivi.
Il primo motivo è la paura di perdere i propri risparmi a causa di una possibile crisi della banca dove sono depositati e, quindi, l'idea di metterli (relativamente!) al sicuro.
Le banche sono solitamente molto solide, ma in circostanze eccezionali, possono entrare in crisi. Spesso, il solo fatto che le persone corrano a ritirare i contanti può mettere le banche in seria difficoltà. Le banche, infatti, investono i depositi in attività illiquide, come i crediti alle imprese e ai consumatori, che non possono essere trasformate facilmente in contanti da restituire ai depositanti. Per ridurre questi rischi e tutelare i piccoli risparmiatori esistono sistemi di garanzia dei depositi bancari. In Italia, ad esempio, i depositi fino a 100mila euro sono garantiti da fondi appositamente costituiti dal sistema bancario. In Russia i depositi sono garantiti dallo Stato fino a 1,4 milioni di rubli, circa 12.000 euro al cambio attuale.
In ogni caso, è bene ricordare che non esistono attività finanziarie per le quali il rischio è completamente assente (del resto, qualsiasi attività dell'uomo comporta dei rischi, seppure minimi). Lo stesso contante, per quanto privo di rischio di credito - nessuno è tenuto a rimborsare i contanti se non in altri contanti! - può essere smarrito, rubato, distrutto accidentalmente o può perdere valore a causa dell'inflazione.
Tornando ai risvolti della guerra in Ucraina, le possibili conseguenze delle sanzioni economiche dei paesi occidentali nei confronti della Russia, in particolare, quelle dirette ad alcune banche del paese, tra cui l'esclusione dal sistema di messaggistica internazionale SWIFT, hanno sollevato timori tra i risparmiatori sulla solidità delle banche e sulla loro capacità di restituire i depositi. Le persone hanno evidentemente ritenuto che i propri soldi fossero più al sicuro se tenuti sotto il materasso!
Il secondo motivo della corsa a ritirare contante è probabilmente dovuto al timore di possibili difficoltà nell'effettuare pagamenti con mezzi elettronici (carte, bonifici, app). Quando tutto funziona, sono comodissimi e sicuri, ma i pagamenti elettronici hanno bisogno di complesse infrastrutture per funzionare, che, ad esempio, richiedono il funzionamento della rete elettrica. Appare evidente come in una zona di guerra, quale oggi l'Ucraina, il contante come precauzione o come unico mezzo di pagamento disponibile svolga un ruolo essenziale. In Russia, i grandi circuiti di pagamento internazionali, Visa, Mastercard e American Express, hanno sospeso le operazioni rendendo inutilizzabili molte carte di pagamento e molte app che su tali carte spesso si appoggiano (tipo Apple Pay e Google Pay).
Il contante, in circostanze eccezionali, può diventare una riserva di valore e uno strumento di pagamento essenziali, anche nell'economie moderne dove l'uso degli strumenti elettronici è sempre più diffuso.