BTP sta per Buono del Tesoro Poliennale. È un titolo di Stato che si caratterizza per scadenze a medio e lungo termine (si arriva fino a 50 anni!). Questo orizzonte temporale e le diverse tipologie di BTP offerte (descritte più avanti) lo rendono molto apprezzato dai piccoli investitori. Si tratta anche del titolo di Stato più diffuso: dei circa 2.200 miliardi in circolazione, circa 1.600 miliardi sono BTP.
Il BTP, come tutti i titoli di Stato, è un tipo di obbligazione (bond in inglese) emessa dal Tesoro italiano, che può essere acquistata - sul mercato o al momento dell'emissione - da un cittadino, da un'impresa o da un investitore istituzionale (come una banca, un'impresa di assicurazione o un fondo pensione). Chi acquista un BTP ha diritto a ricevere: 1) il rimborso a scadenza del capitale nominale, eventualmente rivalutato, 2) una remunerazione periodica a titolo di interesse sul capitale investito, sotto forma di cedole.
Vediamo ora quali sono le diverse categorie di BTP in circolazione.
Il BTP più diffuso è una semplice obbligazione a tasso fisso che paga una cedola costante annua (fissata in percentuale del valore nominale e pagata in due rate semestrali). Alla scadenza si riceve un rimborso pari al valore nominale.
Accanto al BTP tradizionale offerto su varie scadenze, nel tempo il Tesoro ha emesso altre tipologie di buoni poliennali, di cui è importante conoscere le caratteristiche, le opportunità e i rischi sottostanti:
il BTP indicizzato all’inflazione europea (BTP€i), paga cedole variabili in funzione dell’andamento dell’inflazione europea (qui il link per approfondire): è dunque un titolo pensato per proteggere i propri risparmi dalla crescita dei prezzi, alla scadenza si riceve il valore nominale rivalutato al tasso di inflazione. Della stessa categoria è anche il BTP Italia, il cui rendimento è però legato all’inflazione italiana. Proprio in questi giorni è stato emesso un nuovo tipo di BTP Italia che prevede anche dei rendimenti aggiuntivi per chi decide di detenere il titolo nel tempo (il così detto “doppio premio di fedeltà”, uno che verrà corrisposto durante la vita del titolo e uno alla scadenza finale per coloro che lo avranno detenuto continuativamente fino alla scadenza); le cedole sono corrisposte ogni 6 mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre.
il BTP Green è un BTP pensato per finanziare le spese sostenute dallo Stato con positivo impatto ambientale: è, dunque, un vero e proprio strumento di finanza sostenibile!. Il primo BTP Green è stato emesso dal Tesoro italiano il 3 marzo 2022 con scadenza 30 aprile 2045.
il BTP Futura ha un rendimento che aumenta al crescere del PIL italiano; anche in questo caso chi lo detiene fino a scadenza ottiene un rendimento aggiuntivo, il "premio fedeltà". Come il BTP Green, è pensato per finanziare specifiche iniziative di sviluppo del Paese (qui il link per approfondire).
Nel caso dei titoli indicizzati all'inflazione, il BTP€i e del BTP Italia, siccome le cedole e il valore di rimborso cambiano al variare dell'inflazione, il loro valore non risente dei movimenti dei tassi di interesse dovuti alla variazione del tasso di inflazione. Ma il prezzo dei titoli indicizzati può comunque risentire dell’andamento dei tassi reali (quelli al netto dell’inflazione), che nel caso dei titoli indicizzati italiani includono lo spread (cioè il maggiore rendimento richiesto dal mercato nei confronti dei titoli tedeschi). Quindi anche il valore dei titoli indicizzati può cambiare, anche se in misura minore rispetto ai BTP di uguale scadenza.
Tutti i BTP sono forme di investimento adatte a chi ha un orizzonte temporale più o meno lungo (dunque per chi non deve affrontare a breve spese impellenti o per chi ha ulteriori risparmi per affrontarle), oppure per chi intende acquistarlo per poi rivenderlo ottenendo dei guadagni. La possibilità di vendere un BTP prima della scadenza è favorita dall'esistenza di un mercato regolamentato (il mercato obbligazionario telematico, MOT) dove possiamo trovare numerosi compratori e venditori interessati al nostro BTP. Ma, come visto, occorre fare attenzione: il valore ottenuto da questa vendita dipenderà dal livello futuro dei rendimenti, che a loro volta dipendono molti fattori (come, ad esempio, il tasso d'inflazione, il rischio associato allo Stato italiano, il livello dei tassi d'interesse reali, cioè quelli al netto dell'inflazione, ecc.) difficilmente prevedibili dal risparmiatore.
C'è poi un ultimo fattore da tenere a mente: i rendimenti ottenuti dal risparmiatore con un investimento in BTP e in altri titoli di Stato godono oggi di una imposizione fiscale di favore: sono tassati al 12,5%, rispetto al 26% di altre obbligazioni e attività finanziarie, rendendo quindi il "rendimento netto" più appetibile a parità di "rendimento lordo".
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