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In questi primi mesi dell'anno si è molto parlato delle forti oscillazioni del prezzo delle azioni Gamestop, una società americana quotata nella borsa di New York. La storia ha coinvolto grandi fondi di investimento, piccoli risparmiatori, social network e, da ultimo, le Autorità di Vigilanza. Gli sviluppi sono ancora in corso ma per i piccoli risparmiatori un insegnamento è certo: in finanza, se decidi di correre un rischio elevato devi farlo con soldi che puoi permetterti di perdere.
Proviamo a ripercorrere la vicenda proprio con l'obiettivo di mettere in guardia gli investitori amatoriali che spesso, in questi casi, finiscono col subire le maggiori perdite.
Chi sono gli attori principali?
Gamestop - La società si occupa di vendita al dettaglio di videogiochi attraverso la catena di negozi a marchio proprio. Le prospettive economiche della società sono peggiorate per la tendenza dei consumatori ad acquistare videogiochi direttamente online.
Gli hedge funds (o fondi speculativi) - sono grandi fondi di investimento che perseguono rendimenti elevati attraverso strategie di gestione del portafoglio molto rischiose; per gli importi rilevanti degli acquisto e delle vendite, riescono talvolta a condizionare il prezzo di mercato delle azioni. Alcuni di questi fondi (il più noto è Melvin Capital) avevano adottato strategie mirate a ricavare profitti dalla perdita di valore delle azioni Gamestop.
Reddit - Si tratta di un social network i cui milioni di iscritti si scambiano opinioni e consigli su temi di varia natura, tra cui non mancano "imperdibili" occasioni di investimento in borsa. In uno di questi forum, denominato Wallstreetbets, gli utenti hanno iniziato a scambiarsi messaggi che invitavano ad acquistare le azioni Gamestop con l'obiettivo di contrastare le strategie degli hedge funds. In questi messaggi si confondevano finalità di guadagno (del tipo "se acquistiamo in massa riusciremo a far crescere il prezzo delle azioni") e finalità ideologiche ("diamo una lezione ai grandi operatori della finanza").
RobinHood - è una piattaforma di trading online accessibile con una semplice app che consente a chiunque la scarichi di investire in qualunque strumento finanziario senza dover pagare costi o commissioni. Anche questa app ha giocato un ruolo chiave nella vicenda, rendendo semplice ed economico per moltissimi piccoli investitori l'acquisto delle azioni Gamestop sull'onda dell'euforia che cresceva su Reddit.
Cos'è accaduto negli ultimi giorni di gennaio?
Questi giorni rimarranno nella storia della finanza come quelli in cui è divenuta evidente la capacità dei social media di influenzare le dinamiche dei mercati finanziari. A partire da metà gennaio, su Reddit monta un clima di avversione nei confronti degli hedge funds che hanno scommesso sul calo del valore delle azioni Gamestop. Gli utenti iniziano a coordinarsi per acquistare in massa le azioni della società il cui valore in pochi giorni effettivamente sale da circa 20 a oltre 40 dollari (quotazione del 21 gennaio).
Nei giorni successivi la febbre degli acquisti viene alimentata anche da personaggi molto influenti, uno tra tutti Elon Musk che il 26 gennaio twitta il famoso messaggio "Gamestonk!", con tanto di link al forum Wallstreetbets. Il titolo Gamestop a questo punto raggiunge quotazioni impensabili, toccando addirittura 483 dollari negli scambi del 28 gennaio. In ragione dei rischi che la caduta dei prezzi avrebbe comportato, alcuni operatori (tra cui la stessa piattaforma RobinHood) sospendono le operazioni di acquisto del titolo Gamestop il cui prezzo torna nel giro di un paio di settimane inferiore a 50 dollari.
Chi ha vinto e chi ha perso?
Alcuni grandi sconfitti hanno fatto notizia: gli hedge funds che all';inizio di gennaio puntavano sul ribasso delle azioni Gamestop hanno certamente subito perdite ingenti. Altri fondi di investimento che sono stati bravi a fiutare l'aria che tirava in quei giorni hanno guadagnato altrettanto (o forse di più!). Ma tra i perdenti di questa storia, purtroppo, ci sono soprattutto gli investitori amatoriali. Questi piccoli risparmiatori raramente possiedono le competenze per operare con tempestività; sui mercati; per valutare i rischi di specifici investimenti azionari; e per coprirsi adeguatamente dalle possibili perdite. Tanti di loro, che in quei giorni di euforia hanno acquistato azioni Gamestop a prezzi elevatissimi con una parte dei propri risparmi, si ritrovano oggi in tasca dei titoli che valgono molto di meno. E ora hanno due possibilità: vendere subito, accusando una perdita secca, o mantenere i titoli in portafoglio, nella speranza che riprendano valore in futuro ma anche con l'eventualità di ulteriori e più gravi perdite. Entrambe le scelte espongono a rischi: questi incauti investitori potrebbero dover accantonare o rimandare i propri progetti di vita: un viaggio, l'acquisto di una nuova auto, la possibilità di far studiare un figlio in una buona università...
Una lezione da non dimenticare
La vicenda GameStop ci insegna che se siamo piccoli risparmiatori e vogliamo investire in autonomia non dobbiamo cadere nell'illusione di guadagni facili. È un attimo perdere la testa quando pensiamo che investendo 1.000 euro in titoli Gamestop il 12 gennaio avremmo potuto guadagnarne oltre 20.000 rivendendoli dopo 15 giorni...
Le app di trading online, inoltre, con la loro semplicità di utilizzo e i bassi costi possono darci l'impressione di poter approfittare delle grandi occasioni di cui sentiamo parlare sui giornali o nei social. Ma le cose non stanno così. La quota di risparmiatori al dettaglio che perde denaro utilizzando queste app è elevatissima, spesso superiore al 70 per cento (questa informazione è facilmente reperibile nelle condizioni d'uso delle singole app).
La nostra capacità di essere tempestivi negli acquisti e nelle vendite, per poter trarre vantaggio da violente oscillazioni di valore dei titoli, non sarà mai pari a quella di grandi investitori professionali che si avvalgono di tecnologie avanzate per perseguire lo stesso obiettivo. E ciò ci espone sistematicamente a un elevato rischio di perdere i nostri risparmi.
È per questo che non dobbiamo dimenticarci della lezione di Gamestop: se decidiamo di correre un rischio elevato dobbiamo farlo solo con soldi che possiamo permetterci di perdere.