Segnalibri
- torna alla home page
- Calcolatori
- Eventi e Incontri
- Video
- Mettiti alla prova
- Scuola e progetti educativi
- Pubblicazioni e dati
- Informazioni di base
- Glossario
Gennaio ha gelato i mercati azionari americani. Lo S&P 500, l'indice delle maggiori società americane, ha chiuso il mese in diminuzione del 5,3%, il peggior risultato da marzo del 2020. L'indice NASDAQ Composite, rappresentativo delle società del settore delle tecnologie, è diminuito a gennaio del 9,0%. In questo caso, bisogna risalire al gennaio del 2008, agli inizi della Grande crisi finanziaria, per trovare un gennaio peggiore.
I mercati azionari dei principali paesi si muovono spesso nella stessa direzione. In termini tecnici si dice che la correlazione tra gli indici è elevata. Ne ha risentito quindi anche l'indice principale del nostro Paese, l'FTSE MIB, ma la sua diminuzione si è arrestata all'1,9%.
Negli ultimi tre anni i mercati azionari erano cresciuti molto. Il NASDAQ Composite è più che raddoppiato, ma già nel 2021 si era avvertito un cambio di tendenza. Il prezzo delle azioni di molte società tecnologiche più giovani e non ancora in utile era già iniziato a scendere.
La stampa specializzata, discutendo i motivi del calo dei mercati azionari americani, ha riportato le previsioni di una diminuzione del tasso di crescita dell'economia degli Stati Uniti, i rischi di un rialzo dei tassi da parte della banca centrale degli Stati Uniti (Federal Reserve, Fed) per contrastare l'inflazione e le valutazioni elevate delle società dopo la crescita degli ultimi anni.
Sapere cosa ci riserva il futuro è difficile. È anche più arduo prevedere l'andamento dei mercati azionari e, in particolare, quando finisce un periodo di crescita del valore delle azioni e inizia un periodo di diminuzione. Spesso anche gli investitori professionali falliscono in questo compito. Cercare di indovinare i punti di svolta del mercato azionario per comprare al prezzo minimo e vendere ai prezzo massimo, è una delle strategie di investimento meno diffuse e tra le più costose in caso di errori.
Le azioni sono rischiose. Sono quindi un investimento adatto a te solo se puoi permetterti perdite e se puoi mantenere gli investimenti per un lungo periodo. È importante non avere l'esigenza di vendere le azioni nel breve termine. Nel lungo periodo (ad esempio, 10-20 anni) rialzi e ribassi di mercato possono compensarsi e normalmente le azioni restituiscono un rendimento superiore a quello di strumenti meno rischiosi (ad esempio, depositi e titoli di Stato).
Va infine ricordato che la strategia migliore di investimento è quella di diversificare. In questo modo puoi ridurre i rischi di perdite. Nel caso delle azioni, diversificare vuol dire che non devi investire in una o poche società, ma comprare azioni di diverse società. Le perdite del valore di un'azione possono così essere compensate dai guadagni di un'altra. Anche investire in più indici di paesi diversi è un modo per diversificare e ridurre ulteriormente i rischi. Mettere le uova nello stesso paniere è sempre molto rischioso!