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Trasferire piccole somme di denaro all'estero: il costo di "zero commissioni"!

La giornata mondiale delle rimesse

Arrivare a un costo medio delle rimesse - i trasferimenti di denaro inviati da persone che lavorano o vivono all'estero verso il proprio paese d'origine - del 3 per cento (3 euro ogni 100 euro inviati). È questo uno degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile per il 2030 delle Nazioni Unite.

Gli ultimi dati della Banca Mondiale ci dicono però che la strada è ancora lunga: a settembre 2024, il costo medio delle rimesse nell'ultimo trimestre del 2024, era pari al 6,6 per cento (6 euro e 60 centesimi per 100 euro inviati). Per raggiungere l'obiettivo i costi devono quindi scendere di un ulteriore 3,6 per cento (di 3 euro e 60 secentesimi).

In Italia la situazione non è migliore: il costo medio nel 2024 è di 7 euro per 100 euro inviati.

Perché inviare soldi all'estero costa così tanto?

In generale, inviare i soldi all'estero è tanto più costoso quanto più è difficile raggiugere il paese di destinazione. Ad esempio, per inviare soldi in un paese in via di sviluppo una piccola banca locale italiana contatterà probabilmente una banca italiana più grande, che a sua volta potrebbe dover passare per una grande banca estera e poi per un altro piccolo intermediario con uno sportello locale nel paese di destinazione.

Ognuno di questi intermediari richiede una commissione e ogni passaggio rallenta l'operazione.

A queste commissioni se ne aggiunge poi una ulteriore legata al cambio della valuta del paese dove si lavora, ad esempio, l'euro, nella valuta del paese di destinazione della somma, ad esempio il taka del Bangladesh, il paese che, secondo l'indagine della Banca d'Italia, si conferma nel 2024 il principale destinatario delle rimesse dall'Italia. Spesso non è facile riconoscere questa ulteriore commissione perché gli intermediari la nascondono applicando un tasso di cambio meno favorevole (costo implicito). Accade lo stesso quando, ad esempio, si viaggia per turismo e si convertono i contanti nella valuta del paese di destinazione.

Ad esempio, immagina di voler inviare 1.000 euro in Bangladesh. Ti rivolgi quindi ad un intermediario che espone la scritta "zero commissioni" e leggi che è disposto a darti 127 taka per ogni euro, per un totale di 127.000 taka.

Stai facendo un affare?

In realtà non stai facendo un affare. Cercando su internet trovi, infatti, che il tasso di cambio di mercato si aggira intorno ai 140 taka, cioè che per ogni euro ti dovrebbero dare 140 taka; intuisci, quindi, che per te l'offerta è poco vantaggiosa.

Per calcolare esattamente il costo implicito nel tasso di cambio applicato per il trasferimento puoi utilizzare il nostro calcolatore.

 calcolatore

I risultati confermano i tuoi sospetti: dei 1.000 euro che vuoi inviare ("importo pagato"), solo 907 arriverebbero a destinazione ("importo ricevuto"). L'intermediario, pur non applicando alcuna commissione esplicita, ti offre un tasso di cambio molto svantaggioso e nella sostanza ti applica una commissione implicita ("costo del cambio") di 92 euro e 86 centesimi, pari ad oltre il 9% dell'importo che intendi trasferire!

Risparmiare è possibile?

Sì, basta seguire alcune semplici regole:

  • confronta più offerte, chiedendo più preventivi, online o agli sportelli fisici della tua banca, delle Poste o di altri intermediari, per sapere quanto il beneficiario effettivamente riceverà nelle sue tasche per un dato importo da trasferire. Per farti un'idea dei costi delle varie offerte ti può essere di aiuto consultare il comparatore dei costi delle rimesse della Banca Mondiale;
  • verifica l'affidabilità del soggetto che effettuerà il trasferimento, controllando le recensioni, ad esempio su Google o Trustpilot, soprattutto se l'intermediario è poco conosciuto. Inoltre, considera che chi offre servizi di pagamento in Europa deve essere autorizzato e vigilato da un'autorità pubblica;
  • controlla il costo che hai sostenuto dopo aver fatto la transazione. Esistono infatti dei casi in cui è difficile valutare preventivamente tutti i costi dell'operazione, e questo succede soprattutto quando l'intermediario che consegna i soldi a destinazione è diverso da quello che li invia.

Se intendi trasferire soldi all'estero regolarmente, come nel caso delle rimesse, potresti considerare di aprire un conto corrente online o presso uno sportello fisico. Il costo potrebbe valere la pena. Potresti ottenere prezzi più bassi per le rimesse e avere a disposizione altri servizi bancari utili (carte di pagamento, investimenti, ecc.). Esistono anche banche e piattaforme di trading online che offrono conti correnti in più valute e ti permettono di cambiare direttamente i tuoi soldi a tassi di cambio più convenienti per poi trasferirli all'estero. Talvolta questi nuovi fornitori offrono servizi per trasferire i soldi all'estero specificatamente dedicati alle esigenze dei migranti.

Pagare meno commissioni è possibile, basta cercare!

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