Gli effetti della deflazione

Se l'inflazione può essere pericolosa, anche il suo contrario, cioè la diminuzione generalizzata dei prezzi, chiamata deflazione, può danneggiare i cittadini e l'economia di un paese: i consumatori potrebbero decidere di rimandare i loro acquisti nell'attesa che scendano i prezzi; i consumi delle famiglie diminuirebbero e, di conseguenza, le imprese potrebbero ridurre gli investimenti e il personale, con un effetto a catena sui consumi e sull'economia (spirale deflazionistica).

Al contrario dell'inflazione, la deflazione può comportare nell'immediato un aumento del potere d'acquisto del proprio reddito e dei propri risparmi; chi è indebitato sarà, invece, ulteriormente svantaggiato dal calo dei prezzi, proprio perché le somme che deve restituire avranno un valore reale maggiore. Nel lungo termine i redditi sarebbero comunque destinati a diminuire, se non a scomparire, per la perdita del posto di lavoro o la riduzione del volume d'affari!

Un decennio perduto, a causa della deflazione

Uno dei casi più famosi di deflazione è quello del Giappone tra l'inizio degli anni novanta e i primi anni duemila.

Per una serie di cause, tra cui una crisi delle principali economie asiatiche e un crollo interno dei prezzi degli immobili, il Giappone si trovò ad affrontare un lungo periodo di stagnazione della domanda interna (alcuni anni cresceva di poco, altri diminuiva) e, dunque, del livello generale dei prezzi.

Si parla di "decennio perduto", perché in Giappone le aspettative di diminuzione dei prezzi portarono i cittadini a rimandare i consumi, creando problemi alle imprese che, a loro volta, ridussero le assunzioni. La deflazione è un rompicapo non facile da risolvere: anche quando l'economia del Giappone riprese vigore, i prezzi di alcune categorie di beni, come l'abbigliamento, continuavano a scendere.

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