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Termini forse ambigui ma utili per investire al meglio i propri risparmi, soprattutto quando l'incertezza sui mercati finanziari aumenta, come in questo periodo.
Se stai cercando di farti un'idea su come investire i tuoi risparmi, magari acquisendo informazioni dal web, è molto probabile che ti capiti di incontrare espressioni come "breve termine", "medio termine" e "lungo termine" o modi di dire equivalenti come "breve, medio e lungo periodo". Se ti rivolgi a un consulente finanziario ti chiederà del tuo "orizzonte temporale" (se non lo fa, cambia consulente!!). Scoprirai che tenere i soldi in banca è più adatto al breve termine, le obbligazioni, come ad esempio molti titoli di Stato, sono adatti al medio termine e le azioni al lungo termine. Qualcuno in questo periodo di perdite sui mercati azionari ti potrà suggerire di mantenere i tuoi investimenti in azioni "se hai obiettivi di lungo termine".
Breve, medio e lungo termine, quando si parla di investimenti finanziari, si riferiscono all'"orizzonte temporale" dei tuoi investimenti, cioè al tempo che pensi i tuoi soldi possano rimanere investiti senza che tu li debba spendere.
Ma quanto durano breve medio e lungo termine?
Non ci sono definizione precise, ma di solito per breve termine si intende un periodo inferiore ai due anni, per medio termine un periodo dai due ai 5 o 10 anni e per lungo termine un periodo dai 5 o 10 anni in su. Per lungo periodo, la definizione "oltre i dieci anni" è forse più utile, perché solo in periodi così lunghi è probabile assistere a un intero ciclo finanziario - cioè a fluttuazioni in rialzo e in ribasso, ad esempio, del mercato azionario - che alcuni autori indicano durare in media 7 anni. Questo è importante perché se mantieni nel tuo portafoglio un investimento in azioni per almeno dieci anni si riduce il rischio di comprare al prezzo massimo del mercato e vendere al prezzo minimo, lo scenario peggiore per i tuoi risparmi!
Perché è importante l'orizzonte temporale di un investimento?
Potresti avere, a questo punto, già compreso che i concetti di breve, medio e lungo termine sono legati indissolubilmente a quelli di rischio finanziario. Ad esempio, se stai pensando di comprare un'auto con i tuoi risparmi fra due anni, sicuramente non vuoi correre il rischio di poterti permettere solo un catorcio perché, ad esempio, il valore delle azioni acquistate con i tuoi risparmi è diminuito: le azioni, infatti, sono molto rischiose nel breve termine. In questo caso, sarebbe opportuno investire una parte adeguata dei tuoi risparmi in strumenti poco rischiosi, come depositi e titoli di Stato a breve termine.
Al contrario, se stai risparmiando soprattutto per la pensione prevista fra trent'anni potrebbe essere conveniente investire una parte consistente dei tuoi risparmi in azioni, che sono, sì rischiose, ma hanno rendimenti attesi maggiori. Nel breve e medio termine le azioni potranno subire anche forti oscillazioni ma nel lungo periodo il rischio di trovarsi in perdita diminuisce. Nel caso del mercato azionario americano, ad esempio, se una persona avesse mantenuto l'investimento in azioni per un qualsiasi intervallo di almeno 17 anni nel periodo compreso dal 1901 al 2021, che comprende crisi finanziarie, guerre mondiali e trasformazioni radicali dell'economia globale, avrebbe ottenuto sempre un rendimento reale positivo.
Tutto chiaro? Beh, investire come molte altre attività umane non è affatto semplice. Per quanto ci sia consenso su quello che hai appena letto, cioè sul fatto che nel lungo termine il rischio delle azioni diminuisce, non tutti gli esperti concordano. Il "premio Nobel" per l'Economia, Paul Samuelson è stato uno di questi e Keynes, uno dei più grandi economisti del secolo scorso, ha affermato, anche se in un altro contesto, che "nel lungo periodo siamo tutti morti" e che, quindi, sul lungo periodo non ci si può fare molto affidamento!