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Cambiano le regole per chi ha avuto problemi con le carte di pagamento

Dall'8 maggio entrerà in vigore una nuova regola sul funzionamento della CAI - la Centrale di Allarme Interbancaria - della quale potranno beneficiare le persone alle quali era stato revocato l'uso di una carta di pagamento.

Cerchiamo di capire meglio e facciamo un passo indietro...

Che cosa è la CAI?

La CAI è un archivio, gestito dalla Banca d'Italia, dove vengono iscritti - su liste separate - due tipologie di soggetti: coloro che hanno emesso assegni bancari e postali senza essere autorizzati o senza avere i fondi necessari per far fronte al pagamento; coloro a cui sia stata revocata l'autorizzazione all'utilizzo di carte di debito e di credito a causa del mancato pagamento delle somme relative alle operazioni effettuate. Per i primi (assegni) l'iscrizione nella CAI determina l'applicazione della "revoca di sistema", cioè il divieto di emettere assegni e stipulare nuove convenzioni di assegno presso il sistema bancario e postale per sei mesi. Per i secondi (le carte), l'iscrizione, CHE RESTA PER DUE ANNI IN ARCHIVIO, determina la revoca dell'autorizzazione all'utilizzo della carta di debito o di credito per la quale non si è saldato il debito, e ha valore informativo per gli emittenti che potrebbero decidere di non rilasciare nuove carte a un soggetto segnalato nella CAI.

Cosa è cambiato con il nuovo regolamento?

La normativa che regola il funzionamento della CAI è stata aggiornata nel 2018 nella parte relativa all'archivio delle carte. Una prima disposizione, subito operativa, ha previsto l'obbligo dell'intermediario che ha emesso la carta di inviare un preavviso al titolare della carta sulla revoca e sulla conseguente segnalazione nel registro della CAI in caso di mancato pagamento di tutti i debiti. La revisione operativa che entrerà in vigore dal prossimo 8 maggio stabilisce che coloro ai quali era stato revocato l'uso di una carta di pagamento e che abbiano successivamente saldato tutti i debiti nei confronti dell'intermediario, vedranno pubblicizzato l'avvenuto pagamento, seppur tardivo, del loro debito, con potenziali ricadute positive nei rapporti con il sistema bancario e finanziario. L'iscrizione nella CAI dura due anni e la segnalazione di avvenuto pagamento resterà in archivio per tutto il periodo, poi verrà cancellata automaticamente.

Facciamo un esempio

Giovanni, trovandosi in particolare difficoltà, non riesce a pagare i debiti accumulati con la carta di credito. La banca che l'ha emessa invia un preavviso di revoca della carta ma in quel momento Giovanni non è in grado di saldare quanto dovuto. Così la carta viene "revocata" e Giovanni viene iscritto nell'archivio della CAI. Con la recente modifica al funzionamento della CAI, a partire dall'8 maggio, nell'ipotesi che Giovanni riesca a saldare integralmente il proprio debito in un momento successivo alla revoca della carta, pur restando iscritto nel registro CAI sarà segnalato come persona che, seppur in ritardo, ha pagato interamente il suo debito. Questo significa che nella "storia creditizia" di Giovanni risulterà anche questo buon comportamento e gli intermediari, in base a una loro autonoma valutazione, potrebbero anche decidere di rilasciargli una nuova carta o di concedergli un prestito (prima dello scadere dei due anni). La concessione non sarà automatica ma la novità introdotta gli consentirà di poter dimostrare di essere stato in grado di saldare i precedenti debiti.

Posso sapere se il mio nome appare negli archivi della CAI?

Sì. Attraverso servizi on line della Banca d'Italia si può controllare se il proprio nome sia finito nell'archivio CAI. Il servizio è gratuito.

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