Cinema ed economia

Per un pomeriggio o una serata settembrini torniamo a segnalarvi alcune pellicole che, con leggerezza, suggeriscono qualche riflessione sulla gestione delle finanze personali e sul valore del denaro.
Sicuramente ne conoscete più d'una!

Se Mary Poppins, la magica tata portata in città dal vento dell'Est, ci aveva aiutato a riflettere sul ruolo svolto dalle banche nella gestione del risparmio, il sequel disneyano Il ritorno di Mary Poppins (2018) ci allerta sull'importanza di una buona pianificazione finanziaria per riuscire a fronteggiare meglio possibili periodi di crisi (nel film, la grande depressione degli anni '50 del secolo scorso) e sulle opportunità e i rischi degli investimenti in strumenti finanziari come le azioni.

Nel film La ricerca della felicità (2006) di Gabriele Muccino, uno strepitoso Will Smith è l'interprete della storia vera dell'imprenditore milionario Chris Gardner, che durante i primi anni ottanta visse giorni di intensa povertà, con un figlio a carico e senza una casa dove poterlo crescere. La pellicola invita a soffermarsi sulle difficoltà del fare impresa a partire da un piccolo capitale e da una (buona) idea ma anche sulla importanza, in finanza come in tutti i campi, di una solida formazione.

Un altro rampante self made man americano è il Nicolas Cage protagonista di The family man (2000), diretto da Brett Ratner. Pur non essendo un vero e proprio remake de La vita è meravigliosa, va in scena il confronto tra una finanza "cattiva", avida e arrogante, e una finanza "buona" attenta al valore del denaro, funzionale, se ben gestito, a una vita più serena. Jack Campbell è un ricchissimo uomo di affari di Wall street - la strada simbolo del distretto finanziario di New York - possiede una Ferrari ed è a capo di una società per la quale sta curando una fusione da svariati miliardi di dollari. Nella sua vita non ci sono, però, né amici né amori. Si ritrova, suo malgrado, in una dimensione parallela, con moglie - Tea Leoni - e figli a carico, pochi soldi e tanti conti da pagare e quell'investimento, forse, comincia a sembrare sempre meno determinante.

Chiudiamo con due indicazioni tutte italiane. In Baciato dalla fortuna (2011), il protagonista è Vincenzo Salemme, un vigile urbano pieno di debiti alle prese con una vincita alla lotteria. Al di là della trama, il film è un'occasione per riflettere sulla semplicità con cui si tende a sperperare denaro non "sudato", come se i soldi non avessero sempre lo stesso valore indipendentemente dalla provenienza o dal modo in cui lo spendiamo o conserviamo. È la trappola della contabilità mentale ovvero la tendenza che noi tutti abbiamo di dividere il denaro che possediamo in diverse partizioni, in diversi conti mentali. Ne abbiamo parlato anche qui.

E infine, come non ricordare il ragionier Ugo Fantozzi? Fantozzi - approdato al cinema nel 1975, direttamente dalle pagine del romanzo del 1971 di Paolo Villaggio - è il protagonista di ben dieci episodi, diretti da Luciano Salce, Neri Parenti e Domenico Saverni. Come ci ricorda la voce narrante nel primo film, «Fantozzi era la vittima preferita di Filini. Una volta lo convinse a comprare in società una barca completa di accessori per pesca e campeggio: otto chili di cambiali che li avrebbero perseguitati fino al 1984!». Nove anni di salate rate da pagare, per una vacanza breve alle porte di Roma…

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