Come risparmiare sul conto corrente

Ogni anno la Banca d'Italia pubblica l'indagine sul costo dei conti correnti delle famiglie. L'ultima rilevazione è relativa all'anno 2022. In questa pagina abbiamo raccolto alcune informazioni salienti estratte dall'indagine.

Qui di seguito alcuni ulteriori punti di attenzione:

  • l'imposta di bollo. Se la giacenza media del conto corrente si mantiene al di sotto di 5.000 euro l'imposta, pari a 34,20 euro annui, non è dovuta;
  • la liquidità sul conto corrente ordinario difficilmente viene remunerata. Bisognerebbe quindi tenere sul conto solo le somme necessarie per la gestione ordinaria delle entrate e delle uscite, oltre ad un piccolo margine per le spese impreviste. I risparmi tenuti nel conto corrente sono destinati a perdere di valore a causa dell'inflazione, oltre a costituire una mancata opportunità di guadagno;
  • "andare in rosso", cioè spendere più di quello che si ha sul conto, comporta costi, sotto forma di interessi e commissioni, che possono anche essere elevati;
  • di solito le operazioni allo sportello sono più costose rispetto alle operazioni online dal computer o dal cellulare o presso gli ATM, i cosiddetti sportelli Bancomat. Per fare bonifici, consultare il saldo o l'estratto conto, pagare i bollettini o compilare l'F24 meglio quindi utilizzare l'home banking o recarsi presso un ATM della propria banca. Per effettuare versamenti di contanti e assegni meglio usare le casse automatiche della propria banca, i cosiddetti "ATM evoluti";
  • per il prelievo di contante, spesso è preferibile utilizzare lo sportello Bancomat della propria banca; i prelievi da ATM di banche diverse dalla nostra possono essere soggetti ad una commissione;
  • il pagamento automatico, cioè l'addebito diretto, per le utenze e per altre spese (ad esempio, la rata del mutuo) consente di evitare le commissioni per i singoli pagamenti;
  • spesso le banche applicano dei costi per inviarci le comunicazioni cartacee via posta, ad esempio l'estratto conto. Se scegliamo di ricevere via e-mail le comunicazioni possiamo ridurre i costi di gestione del conto.

Se dobbiamo tenere sul conto corrente solo quello che prevediamo di spendere nel breve termine, cosa possiamo fare con i nostri risparmi?

Possiamo investirli, se ce la sentiamo! La regola aurea è diversificare, comprare cioè strumenti diversi, ad esempio obbligazioni e azioni, emessi da soggetti diversi, ad esempio, lo Stato, le banche, le imprese, ecc. Se non vogliamo correre molti rischi e preferiamo quindi qualcosa di simile dal punto di vista dei rischi al conto corrente, possiamo prendere in considerazione i Buoni ordinari del Tesoro, i BOT, che hanno una tassazione agevolata al 12,5% oppure, se non abbiamo un deposito titoli, possiamo considerare i conti deposito bancari o depositi a risparmio che consentono di percepire un interesse sulle somme depositate. L'offerta di conti deposito è oggi piuttosto ampia. Esistono conti deposito liberi o vincolati. Nel primo caso si può prelevare (e depositare) denaro in qualsiasi momento senza penali. Nel secondo caso il denaro si può ritirare solo alla scadenza del periodo stabilito oppure rinunciando agli interessi o pagando delle penali. Considera che nel caso dei conti deposito, sugli interessi bisognerà pagare il 26% di tasse.

È bene sapere che i conti depositi sono garantiti allo stesso modo dei conti correnti dal Fondo interbancario di Tutela dei Depositi o dal Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo. In caso di crisi della banca e applicazione del meccanismo del bail-in, i depositi sono quindi assicurati fino a 100.000 euro per ogni depositante. Questo limite vale per ogni depositante, per singola banca.

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