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Quanto costa all'ambiente il contante? Lo studio della BCE sull'impronta ambientale dei pagamenti con banconote

A pochi giorni dalla chiusura della Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, sono molte le riflessioni che hanno visto protagonisti i paesi produttori e consumatori di fonti fossili. Numerosi sono stati i temi trattati: dalla crisi climatica alle tecnologie pulite, fino all'efficienza energetica e al grande tema al centro del negoziato, la riduzione delle emissioni di gas-serra.

Se ci chiedessero qual è l'effetto sull'ambiente delle banconote custodite nel nostro portafogli, sapremmo rispondere?

Probabilmente no. Tuttavia il contante è la forma di pagamento più utilizzata dai cittadini europei nei punti vendita, un dato ancora più evidente in un paese come l'Italia che con il suo 82% è seconda solo alla Spagna tra i paesi dell'area dell'euro per percentuale di transazioni in contante). Pagare, fare acquisti in contanti è un'attività che facciamo tutti, eppure sappiamo poco dei costi di quest'azione in termini di impatto ambientale.

La Banca Centrale europea ha condotto uno studio per capire quanto costa all'ambiente l'utilizzo delle banconote nei pagamenti.

Il suo impatto non è legato al solo consumo di carta come potremmo pensare. Anche perché le banconote sono fatte di fibra di cotone proprio per renderle meno inquinanti (e più resistenti, anche nel caso dovessero finire per sbaglio in lavatrice!). Occorre poi considerare tanti altri aspetti del ciclo di vita delle banconote, dall'approvvigionamento delle materie prime alla produzione, fino al loro trasporto e smaltimento, tutti costi - di produzione, gestione, circolazione - di cui il consumatore non ha una chiara percezione e che sono a carico del sistema di banche centrali, di quello bancario e postale (nel solo aspetto che riguarda la circolazione).

Il recente studio della BCE ci aiuta a rispondere: l'impronta ambientale media dei pagamenti tramite banconote nel 2019 per cittadino dell'area dell'euro è pari allo 0,01% dell'impatto ambientale totale delle attività di consumo annuali (l'analisi tiene conto dell'impatto dei consumi dei cittadini UE sul settore alimentare, della mobilità, edilizia abitativa, degli oggetti per la casa ed elettrodomestici, per maggiori dettagli Consumption Footprint Platform).

Come illustrato nella figura, il punteggio complessivo per il valore medio annuo dei pagamenti in contanti per cittadino dell'area dell'euro nel 2019 è di 101 micropunti. Per dare un'idea più precisa, questo punteggio equivale all'impatto di un cittadino che guida per 8 Km un'autovettura di categoria standard.

grafico

Figura 1 - Impatto dei pagamenti in contanti a confronto con altri prodotti di uso quotidiano
Nota: per ciascuna voce è indicato un equivalente spostamento in autovettura.

Un impatto modesto, se confrontato con il costo di altri prodotti di uso quotidiano come una maglietta di cotone fabbricata e lavata una volta alla settimana per un anno (comparabile a 55 Km percorsi) o l'acqua in bottiglia consumata da un cittadino dell'area euro in un anno (pari a 272 Km).

Ma quali sono le principali attività che contribuiscono all'impronta ambientale delle banconote?

L'alimentazione elettrica degli ATM e il trasporto, seguite dalle attività di trattamento nella fase di distribuzione, dalla fabbricazione della carta e dal controllo dell'autenticità delle banconote nei punti vendita.

In vista della futura serie di banconote in euro, la cui progettazione sarà ancora più rispettosa dell'ambiente, sono allo studio, ad esempio, altri modi per ridurre l'impatto ambientale del trasporto delle banconote grazie a combustibili più sostenibili.

Un'attenzione da sempre prestata dall'Eurosistema, ma anche dallo stabilimento di produzione delle banconote della Banca d'Italia - tra i precursori nell'affrontare tali problematiche - che ha adottato da tempo una politica ambientale improntata al miglioramento continuo, alla prevenzione dell'inquinamento, al controllo delle ricadute delle proprie attività in termini di produzione di rifiuti ed emissioni in atmosfera e all'ottimizzazione dell'impiego di materie prime e risorse energetiche, anche attraverso la ricerca di metodologie e tecnologie innovative.

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